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MISTER SILIGARDI, AL MIO MONTECCHIO NON MANCA NULLA PER VINCERE

 

I giallorossi sono tornati in campo lunedì 9 agosto. Il ds Ivan Galaverna ha completato un organico già di qualità con pochissimi acquisti, ma mirati. Oliomarini è il valore aggiunto

Mister Siligardi: “E’ un Montecchio costruito per vincere”

Con un campionato con sole 14 squadre bisogna vincere da subito. Le nostre rivali? Fabbrico e Scandianese su tutte"

E’ stato un grande bomber e ora ha il compito di portare il Montecchio ai vertici del campionato di Promozione. Simone Siligardi è pronto a questa sfida che avrebbe già voluto giocare l’anno scorso, ma il blocco dei campionati glielo ha parzialmente impedito. “Avevamo tutti una gran voglia di ricominciare e da lunedì siamo tornati in campo - spiega il tecnico - Ne avevo voglia sia dal punto di vista calcistico che umano: mi è mancato il rapporto coi ragazzi e con gli altri allenatori. Dopo una pausa così lunga regna l’incertezza sulle reazioni della squadra ai carichi di lavoro, all’abitudine all’allenamento e all’approccio alle gare, ma siamo felicissimi di essere ripartiti e questo è ciò che conta”.

Avete fatto alcuni acquisti senza però stravolgere l'assetto creato per la passata stagione, in quanto era già di ottimo livello. Ci parli dei nuovi arrivati?

“Abbiamo deciso di non stravolgere la squadra perché, a nostro avviso, eravamo convinti di aver costruito un organico importante. I ragazzi si sono dimostrati meravigliosi per aver espresso il loro desiderio di rimanere: le insidie del mercato erano forti, infatti abbiamo dovuto rifare ogni singola trattativa, ma sono molto contento che tutti abbiano deciso di rimanere perché questo ci ha permesso di mantenere il blocco unito. I nuovi arrivi sono pochi ma mirati: abbiamo preso Eduardo Borrelli, classe 2003, un giovane portiere di grandissime prospettive che è passato dalla Reggiana al Parma, per poi giocare l’anno scorso nella Juniores del Colorno. Avendo fatto la scelta di puntare sul giovane in porta, Borrelli rappresenta un’ottima soluzione e con Martini ci garantirà qualità nel ruolo. E’ inoltre rientrato Cristian Reggiani, di proprietà del Montecchio, dopo un paio di campionati fuori: ha qualità fisiche e tecniche per ritagliarsi i suoi spazi in Promozione e a mio avviso sarà una delle sorprese positive di questa stagione. Jacopo Oliomarini non ha invece bisogno di presentazioni: c’è stata l’occasione di prenderlo e non ce lo siamo lasciati scappare: è un valore aggiunto sotto ogni profilo in un reparto che, a mio parere, era già molto forte; tra l’altro è un ragazzo strepitoso e nello spogliatoio sarà ben voluto da tutti”.

Avete iniziato la preparazione lunedì 9 agosto. Credi che la squadra arriverà al top per l’inizio della stagione?

“In un anno e mezzo abbiamo giocato solo un paio di mesi. Avere iniziato il 9 agosto ci permetterà di preparare i ragazzi adeguatamente, consentendo loro di approcciarsi al campionato in modo corretto. Qualche infortunio sarà inevitabile, lo mettiamo in preventivo, ma abbiamo una rosa ampia che arriverà al top della condizione dopo cinque o sei partite, ma che si farà comunque trovare pronta al fischio d’inizio".

Quanto sarà difficile ottenere il massimo risultato possibile in un campionato con sole 14 squadre?

“Sarà difficilissimo, è inutile negarlo: un girone da 14 squadre prevede 26 partite invece di 34, quindi coloro che hanno ambizioni di vertice non possono permettersi errori. In un girone tradizionale, in passato, coloro che hanno vinto hanno magari perso al massimo cinque o sei partite, mentre, con 14 squadre chi vuole vincere non può concedersi oltre due o tre sconfitte nell’arco dell’intera stagione. Un campionato corto propone tante insidie e tanti interrogativi, ma questo vale per tutti, non solo per noi: ecco perché sarà elettrizzante. Ci saranno infatti tantissime partite da tripla, con pronostici tutti sballati, perché i punti saranno sempre pesantissimi e, soprattutto all’inizio, non sarà importante giocare bene ma fare i tre punti. Insomma, ogni squadra dovrà essere pronta a giocare 26 finali”.

Chi saranno le antagoniste del Montecchio alla promozione in Eccellenza, visto che quello è il vostro obiettivo?

“Come ho già detto, ci saranno senz’altro sorprese. Il Fabbrico e lo Scandiano, a mio avviso, sono fortissimi. Farà parlare di sé il Guastalla: conosco l’allenatore, l’organico e so che c’è grande entusiasmo. Il Brescello, dopo l’inizio disastroso dell’anno scorso, vorrà riscattarsi. In questo novero di big ci siamo anche noi e non nascondiamo le nostre ambizioni di vertice”.

Il nuovo sintetico è ormai pronto. Quanto sarà importante per ottimizzare il lavoro?

“Tantissimo. Il nuovo sintetico sarà inaugurato a breve, ma è già pronto. Noi, con la prima squadra, abbiamo però deciso di fare la preparazione al Notari, su erba, che è in ottime condizioni. La nuova struttura, però, sarà uno strumento indispensabile, visto che nel periodo invernale non ci fermeremo mai malgrado neve, pioggia o meteo avverso. La forza del nuovo Montecchio sarà anche questa: strutture di altissimo livello per soddisfare ogni necessità in qualunque momento della stagione”.

Parlaci dei giocatori che hai confermato: quali sono i vostri punti di forza?

“Abbiamo scelto dei ragazzi che conoscevamo bene a livello personale e umano: Margini, Guareschi, Longhi, Fornaciari, Attolini, Bedotti, Blotta e via dicendo; a molti di loro è capitato di vincere dei campionati e quasi tutti hanno esperienza. Lo stesso Scarpa è un giocatore di grandissimo spessore. Nella nostra rosa non ci sono infatti molte vie di mezzo: abbiamo i trentenni e i ventenni, quindi giocatori esperti che insegneranno agli altri a stare in campo e a vincere e giocatori giovani affamati di successi. Per primeggiare, infatti, servono cuore, piedi e polmoni, ma la testa, l'esperienza e il nostro pragmatismo saranno gli elementi che ci permetteranno di fare la differenza”.

Cosa credi che manchi a questo Montecchio per puntare al vertice?

“Assolutamente nulla. Mi dispiace solo aver perso Belhamra, che è un 2001, per motivi di lavoro e Colombini, per motivi fisici. La testa sarà il nostro punto di forza, ma questa va allenata e siamo fermi da troppo tempo; la mentalità sarà quindi uno degli elementi più importanti che dovremo allenare, a partire dal sottoscritto fino a tutti gli atleti e ai dirigenti. La ricerca della perfezione dovrà esserci da parte di tutti e questo è quello su cui stiamo già iniziando a lavorare per ottenere i migliori risultati possibili, sotto tutti i profili”.

 

 

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  Scritto da Redazione Emiliagol il 12/08/2021
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