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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI PROVINCIALI GIOVANILI COPPE     DIRETTA

AVEVAMO BARESI, NESTA, CANNAVARO, ORA CI SONO SCALVINI E BASTONI

Davvero incredibile che la scuola italiana abbia perso smalto nel costruire difensori veri. Bhe certo, ora conta più che un ragazzo faccia il giusto movimento e che riesca a passare la palla. La marcatura intesa come non far toccare palla all'arversario è diventata del tutto inutile con le "famose" partenze dal basso, quindi che ci frega se poi i più forti difensori italiani fan errori che nemmeno nei dilettanti si vedono? E no, non frega niente a nessuno ... rido!

Alessandro Angeloni estratto da il Messaggero

Bastoni, Biraghi, Casale, Darmian, Di Lorenzo, Dimarco, Mancini, Romagnoli, Scalvini, Spinazzola, questi i difensori chiamati da Spalletti per la sua prima da ct, quando l'Italia doveva affrontare Macedonia del Nord e Ucraina, il 9 e il 12 settembre scorso; questi invece i difensori per l'ultima tornata di gare, Malta e Inghilterra, ovvero Acerbi, Bastoni, Biraghi, Darmian, Di Lorenzo, Dimarco, Gatti, Mancini, Scalvini e Udogie. Non compaiono Casale, Romagnoli e Spinazzola e al loro posto Gatti, Acerbi e Udogie.

Il problema difensivo è strutturale, specie dopo l'addio di Chiellini e per certi versi di Bonucci, i due centrali campioni d'Europa con Roberto Mancini. La sperimentazione continua, è ricominciata, l'allarme è sempre lo stesso. Ora in particolar modo, visto che la squadra per mentalità è molto sbilanciata, alla ricerca di un calcio offensivo.

Luciano Spalletti, dopo la sconfitta di Wembley, ha parlato di atteggiamento, di errori dei singoli, quasi impreparati sulle ripartenze avversarie (due gol inglesi sono arrivati in contropiede). Come a dire: se vogliamo giocare alti, pressare nell'altra metà campo, bisogna essere più attenti. Tutti. Quindi, questione di reparti e non solo di un reparto. Poi ci sta che anche gente esperta come Acerbi possa commettere errori grossolani, lo stesso vale per un giovane di belle speranze come Scalvini e poi di Bastoni.

Dietro ai convocati, c'è poco al momento: la coppia dei centrali Under 21 è Diego Coppola(Verona) Lorenzo Pirola (Salernitana). I Nesta e i Cannavaro non ci sono al momento. Si può dire che gente come Casale e Romagnoli, soprattutto quelli ammirati nella scorsa stagione, possano dare spunti diversi, ma è tutta teoria. Problema strutturale, dicevamo.

C'è un dato: i convocati per le partite con Malta e Inghilterra, nei rispettivi club, giocano a tre (o cinque), mentre Spalletti propone i quattro (anche se conosce bene il modulo che ora va di moda, lo ha adottato a Udine e nella Roma).

La sconfitta di Wembley nasce da altro: dobbiamo fare meglio alcune cose, come non finire gambe all'aria se arriva un lancio oltre la linea di centrocampo o se gli avversari ripartono…». Tutto vero e molto logico, ma, inevitabile, nasce un interrogativo profondo: siamo in grado con i nostri interpreti di guardare in faccia chi ci sta davanti usando le stesse modalità di ingaggio?

Scalvini e Bastoni, ma anche Acerbi, si sono persi nel tempio di Wembley perché lasciati soli in ossequio alle regole d'attacco. «Indietro non si torna…», così il nostro commissario tecnico quando il ko con l'Inghilterra ci rimanda al doppio, decisivo, appuntamento di novembre: il 17, a Roma, con la Macedonia, tre giorni più tardi a Leverkusen con l'Ucraina.

Non è pensabile ad un'Italia fuori da Euro 2024 da campione in carica e dopo aver fallito il viaggio mondiale in Qatar. E, allora? Mettiamoci in testa che ragazzi come Chiellini, Bonucci o Barzagli non ci sono, almeno non ora: il ct del dopo Mancini ha un orizzonte di lavoro con fari puntati sul Mondiale del 2026 e, senza buttare il pallone in tribuna, là dietro occorre disegnare una linea Maginot meno esposta al coraggio altrui. C'è un'Europa che ha già il biglietto in tasca per la Germania, sede dell'evento continentale del prossimo giugno, e ce ne è un'altra che si ritrova al terzo posto nel proprio girone di qualificazione: alla prima sono iscritte tutte le corazzate, dalla stessa Inghilterra alla Francia, passando per il Portogallo, la Spagna, il Belgio, alla seconda apparteniamo, per ora, noi.

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  Scritto da manso il 19/10/2023
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