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Edizione provinciale di Reggio Emilia


Alla scoperta del Lentigione e del San Giovanni Valdarno

Domani semifinale di andata contro i toscani del San Giovanni Valdarno intervista al Presidente del San Giovanni Valdarno

Mirco Mariotti per "forza Sangio" - L’avversaria che si opporrà alla Sangiovannese nella seconda fase degli spareggi nazionali (8 e 15 giugno) sarà il Lentigione. Lentigione è una frazione di Brescello, in provincia di Reggio Emilia, cittadina nota per i film di Don Camillo tratti dalla penna dello scrittore Giovannino Guareschi, ma anche per quella squadra di calcio, l’US Brescello, che tra il 1995 ed il 2001 militò in C1, e che sfiorò la clamorosa promozione in Serie B nel 2000 allo Stadio “Bentegodi” di Verona, subendo la beffa dell’ultimo minuto contro il Cittadella. Quella società era presieduta da Romano Amadei, patron dell’Immergas, azienda cinquantenaria famosa in tutto il mondo produttrice di caldaie e che fece le fortune, oltre che del Brescello, anche di Modena (che con Amadei rivide la Serie A tra il 2002 ed il 2004) ed ora del Lentigione. Già perchè la sede dell’Immergas è proprio nella frazioncina di Brescello, e l’ambizione di portare la squadra in Lega Pro nel giro di pochi anni non è mai stato un segreto. Già due stagioni orsono (2011-12) il Lentigione fu promosso in Eccellenza come finalista di Coppa Italia di Promozione, dato che il Cattolica, che poi vinse il trofeo, aveva già il vinto il campionato. Poi con l’avvento ufficiale di Amadei (ma in realtà il presidente è Andrea Benassi, in carica dal 2004-05), la formazione reggiana punta in alto e nella stagione 2012-13 fa rumore durante l’estate il possibile ingaggio (smentito ufficialmente ma i contatti ci furono realmente ed erano molto avanzati) di Hernan Crespo e Simone Barone. La squadra era competitiva ma molto disorganizzata e, nonostante la guida di due cavalli di razza come Giancarlo D’Astoli, che come mister portò il Brescello tra i professionisti, e Francesco Bertolotti, 316 partite e 48 reti nel Brescello, non sono bastati a portare la formazione reggiana oltre il quinto posto finale. In questa stagione invece la squadra si dimostra più competitiva. Un ottimo girone di andata testa a testa con il Fiorenzuola, un girone di ritorno così così, dove ha dovuto mantenere saldo il secondo posto dal ritorno dell’ottimo San Felice. Mister in questa stagione è Michele Pietranera, bomber di lungo corso tra B e C, alla prima vera esperienza da allenatore. Sicuramente nella rosa spiccano due giocatori su tutti: il primo è Emiliano Tarana, classe 1979, un pizzico di Serie A assaggiato a Perugia e tanta Serie B (Ternana, Modena, Ancona, Piacenza, Mantova e Portogruaro), giocatore di qualità sopraffina che se avesse avuto un po’ di continuità in più avrebbe potuto calcare più spesso la massima serie; il secondo è Micham Miftah, classe 1980, una sola presenza in B a Catania, ma tanti gol realizzati tra Serie C e D, un attaccante che in questa stagione con le sue 21 reti stagionali ha confermato di non aver assolutamente perso il vizio del gol. Al suo fianco c’è Alessandro Napoli, bomber che, dopo qualche annata in chiaroscuro tra i professionisti, è esploso la scorsa stagione nella Correggese realizzando ben 22 reti. Quest’anno si è fermato a quota 15 e che domenica scorsa era fermo per un problema muscolare che non dovrebbe precrudergli di andare in campo già domenica al “Levantini” di Lentigione. Un giocatore fondamentale per i reggiani è Andrea Urbano, giocatore fondamentale, capace di giocare davanti alla difesa, ma anche come centrocampista avanzato, importante negli inserimenti ed anche in fase offensiva, giocatore che già in D a Fidenza nell’annata passata aveva dimostrato le sue grandi qualità. Occhio anche alle fughe sulla fascia di Giuseppe Scaravonati, che per alcuni anni ha fatto le fortune del Colorno, esterno d’attacco di grande qualità. Anche gli under non sono da meno, il Lentigione quest’anno ha vinto il campionato Juniores regionale, e questo sta a significare che la società non ha badato a spese costruendo un settore giovanile molto valido. Forse qualche pecca la formazione allenata di Pietranera la troviamo in difesa, comandata però dall’esperto Davide Addona, dove i giovani hanno fatto bene ma non benissimo, peccando di inesperienza in alcune circostanze, ed alterna situazioni continue di gioco degne di una Lega Pro, ad altre proprio di non gioco, rifugiandosi sulle grandi individualità dei calciatori. Onestamente gli emiliani complessivamente hanno qualcosa in più dei valdarnesi, ma la doppia sfida rimane comunque sempre aperta. I reggiani cercheranno quella serie D che hanno annusato nella stagione 2001-02 tornando però dopo solo una stagione in Eccellenza. Ma era un altro Lentigione.

Intervista al Presidente Lorenzo Grazi del San Giovanni Valdarno


 

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  Scritto da Mirco Mariotti il 07/06/2014
 

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