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FIGC, E' GUERRA CON L' AIA: GRAVINA PRONTO A COMMISSARIARE GLI ARBITRI

Da un articolo di "StorieSport" si scoprono tante cosine che andranno ad incidere e non poco, sul mondo dei dilettanti. La Guerra del Presidente FIGC Gravina a Trentalange neo presidente AIA, non è casuale, se si pensa che Gravina è in guerra anche con Sibilia Presidente LND. Commisariare l'AIA e poi anche la LND è il piano di Gravina? Leggendo questo articolo si direbbe che per l' AIA ci son davvero poche speranze e per la LND, diciamo noi, viste le mosse di Gravina degli ultimi tempi (la FIGC pagherà i debiti dei Comitati Regionali senza passare dalla LND), le speranze di salvezza di Sibilia sono come quelle di un lumicino spento ormai da febbraio!

STORIESPORT Scontro totale dopo il reintegro di Paolo Bergamo. Il presidente federale tuona nel Salone del Coni: l’Aia perderà il 2% di quota elettorale. Veleni e intrecci

Il giorno di San Valentino è lontano. Sette mesi, eppure pare una vita. È già tutto finito. Tutto a pezzi, tutto alle spalle. Tutto in piazza, persino. Tanto che si sentono ancora le minacce. Sul terreno volano gli stracci, altro che pallone. Piovono urla, altro che fischi. Chi c’era nel Salone del Coni a Roma ha ascoltato, ha incassato, ha registrato. Dicono che l’abbronzato Gabriele Gravina fosse nero, nerissimo. “Trentalange e l’Aia hanno oltrepassato ogni misura. Sono stato tenuto all’oscuro su una cosa gravissima. L’ennesima, dopo una già lunga serie di figuracce e scelte sbagliate. È un affronto, risponderò come si deve. Basta. Ora gli tolgo la quota federale del 2%. Non avevano voluto votare alle elezioni? Bene, ora conteranno meno di zero. Voglio vedere cosa diranno alla base Trentalange e Baglioni, e voglio vedere la base come reagisce. Li sbatto fuori dal consiglio federale”. Uno sfogo durissimo, l’abbrivio di uno strappo istituzionale senza precedenti in centodieci anni di storia arbitrale accompagnato poi da una minaccia di commissariamento che potrebbe persino compiersi entro fine anno. Margini per ricucire non paiono esserci più. Adesso è tempo d’impugnazioni, revoche, annullamenti. È la fine di un rapporto mai nato. Il prossimo consiglio federale potrebbe solo ratificare.

Scene di fine estate, nel Salone d’Onore del Coni a Roma. C’era anche il presidente del Coni Gianni Malagò – ormai lui e Gravina sono come siamesi eternamente sul podio – c’era il presidente del Lega Dilettanti Cosimo Sibilia e c’erano i presidenti dei comitati regionali, riuniti in consiglio direttivo. Tra i temi, la riforma dei campionati. Gravina preme, ha fretta: era la base delle tante (finora irrealizzate) promesse elettorali (vedi qui), rilanciata a luglio tra il mal di pancia della Lega A e caldeggiata nei pochi giorni di vacanza in Sardegna quando, spostandosi da San Teodoro a Budoni, avrebbe incontrato, motivato e chissà se convinto Francesco Ghirelli e la sua tremebonda Lega Pro. Tra Gravina e Sibilia invece la lotta intestina continua senza tregua (vedi qui), fino allo sfinimento: il rivale è ormai quasi all’angolo dopo i tour regionali a tappeto del presidente, tutti tour col sorriso da campione d’Europa. Gravina ai Dilettanti ha illustrato, promesso. Ha persino rilanciato, sentendosi rispondere così. «Valuteremo con serietà e poi formuleremo la nostra proposta, come sempre sarà a salvaguardia del sistema»: quella di Sibilia al rivale quasi come una carezza al confronto delle bordate riservate dal presidente Figc all’Aia, agli arbitri, a Trentalange, al vice Baglioni....... CONTINUA

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  Scritto da manso il 18/09/2021
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