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VIVAIO MONTECCHIO,DOPO IL VIA LIBERA E' ARRIVATO UN BOOM DI ISCRIZIONI

Il responsabile tecnico del Settore giovanile Giorgio Sassi: “Non ce lo aspettavamo. Ora attendiamo l’inizio dei lavori per sintetico e tecnostruttura. Sul Covid, però, non abbassiamola guardia: la guerra non è ancora vinta"; “Il fatto che solo 11 squadre dell’Emilia-Romagna, su un totale di 42, abbiano deciso di scendere in campo mi fa un po’ pensare. Ognuno è libero di prendere la decisione che ritiene più opportuna, ma a mio avviso avremmo potuto tutti aspettare settembre per correre meno rischi e ripartire assieme”.

Montecchio - Il Montecchio riparte col proprio vivaio e al termine della prima settimana di allenamento ha già registrato un inatteso incremento delle presenze. “Alla riapertura dell’attività - ci spiega Giorgio Sassi, responsabile tecnico del Settore giovanile giallorosso - abbiamo riscontrato un sostanzioso gruppo di bambini, una cosa che ci ha favorevolmente sorpreso. La settimana scorsa, infatti, ci sono state tante nuove iscrizioni rispetto a marzo 2020, un numero che non ci aspettavamo a causa dell’anno di stop che abbiamo vissuto tutti, anche se un ritrovato entusiasmo era probabilmente prevedibile. Grazie ai nuovi arrivi e alla conferma degli iscritti abbiamo completato quei pochi “buchi” che avevamo in termini di numeri di atleti per ogni squadra. Ad oggi, è praticamente tornato in campo tutto il Settore giovanile, quindi dagli Allievi del 2004 fino ai 2015. Non sono ripartite invece la Juniores e la Promozione”.
 
Alcuni enti di promozione si stanno organizzando per far ripartire l’attività. Voi parteciperete a qualche torneo?
“Abbiamo deciso di non aderire, ma non per il Csi, la Figc o la Uisp o chiunque decida di organizzare tornei, ma solo perché non ci sembra giusto iscrivere magari tre squadre, mentre le altre 11 non possono partecipare perché non ci sono tornei riservati a loro. Se dal governo confermeranno al possibilità di fare le partitelle, sempre cercando di evitare eccessivi assembramenti, proveremo a organizzare amichevoli con altre società, in modo da riabituare i ragazzi alla partita, ma lo faremo per tutte le nostre squadre, non solo per alcune”.
 
Anche il progetto del “camp” con l’Atalanta per gli allenatori è stato messo in stand-by?
“Sì, perché prima vogliamo capire come possiamo muoverci; sarebbe stato facile, ma poco corretto pubblicizzare ufficialmente l’iniziativa e raccogliere adesioni senza avere certezze. Vedremo quindi cos’accadrà nelle prossime settimane”.
 
In estate state programmando quindi qualcosa al vostro interno per far ripartire l’attività?
“Stiamo studiando molte iniziative, ma abbiamo sempre un occhio ai vari decreti governativi perché non vogliamo che i nostri ragazzi corrano rischi”.
 
… anche perché, diciamolo francamente: dal Covid non siamo ancora usciti…
“E’ proprio lì il vero problema: la guerra non è ancora vinta. Siamo i primi a capire che nostri ragazzi hanno voglia di giocare, ma non possiamo mettere a repentaglio la loro salute per assecondare questo desiderio: il fatto che il governo ci permetta di fare qualche partitella è già estremamente positivo, ma vogliamo cercare di capire cos’accadrà realmente dopo questa parziale apertura. Prima viene la salute dei ragazzi e la loro sicurezza, poi il calcio”.
 
Tra l’altro, a breve, dovrebbero iniziare i lavori per la creazione del campo in sintetico, un progetto che ha subito ritardi per motivi burocratici…
“E’ vero; infatti aspettiamo l’inizio dei lavori: il nuovo sintetico sarebbe uno sfogo molto importante per i nostri ragazzi e diventerebbe il contenitore ideale delle tante iniziative che abbiamo in programma. Se non dovesse essere terminato entro l’estete, ci auguriamo sinceramente che possa essere pronto almeno per settembre, quando forse potrà ripartire tutta l’attività, dalla prima squadra fino ai ragazzini”.
 

Cambiamo argomento. Cosa ne pensi del fatto che alcune società di Eccellenza abbiano accettato di giocare un mini campionato di 11 partite e molte altre non abbiano aderito all’iniziativa?

“Il fatto che solo 11 squadre dell’Emilia-Romagna, su un totale di 42, abbiano deciso di scendere in campo mi fa un po’ pensare. Ognuno è libero di prendere la decisione che ritiene più opportuna, ma a mio avviso avremmo potuto tutti aspettare settembre per correre meno rischi e ripartire assieme”.
 
Se si fosse giocato il campionato di Promozione dove sarebbe potuto arrivare il Montecchio?
“Quello è il vero rammarico: la prima squadra era eccellente e avrebbe certamente potuto puntare al salto di categoria”.
 
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  Scritto da Redazione Emiliagol il 26/04/2021
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