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IL CRER SI OPPONE A SPADAFORA; MA DAVVERO NON NE SAPEVANO NULLA?

L'articolo uno, sui sei della bozza della riforma, faceva fuori Malagò, Sibilia e oltre a Braiati anche tanti altri presidenti di federazione e caso davvero strano è stato l'unico che non è passato. E si, la LND e il CRER, la riforma prima non la conoscevano! Ora tutti questi volontari, si dimetteranno in massa per dare un segnale importante? Ecco!

IL CRER SI OPPONE ALLE NORME SUL VINCOLO E IL LAVORO SPORTIVO

Completamente in linea con quanto espresso dal Presidente della LND, Cosimo Sibilia, il Comitato Regionale dell'Emilia Romagna manifesta apertamente la propria opposizione alla modifica per decreto legislativo del vincolo e all'introduzione di nuove norme in materia di lavoro sportivo.
In un momento complesso come quello attuale, tali variazioni alla situazione vigente metterebbero a serio rischio la sopravvivenza delle nostre Società e di tutto il movimento del calcio dilettantistico.
Come sottolinea il Presidente Sibilia, "non esistono, in senso assoluto, forme d'indennizzo che possano surrogare il vincolo di tesseramento" e, allo stesso modo, è impensabile considerare gli atleti dilettanti al pari di lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS, con il conseguente aggravio per i Club in termini di costi, versamenti e quant'altro.
Il Comitato Regionale si oppone inoltre alla norma, contenuta nella legge di bilancio in corso di approvazione in Parlamento, che prevede l'abolizione dell'art.4 del DPRE n.633/72 sull'esonero dall'IVA delle attività rese dalle associazioni sportive nei confronti dei soci, tesserati e partecipanti.
Con la presente, il CRER si impegna a difendere e a tutelare, in tutti i modi possibili, gli interessi delle sue Società.

 

ByMansoBene, dopo Sibilia anche il CRER, solo ora e sottolineo solo ora, si impegna a tutelare le società dilettantistiche dalla riforma messa ormai in atto e chiamata riforma Spadafora.

Tutto normale? Bhe a noi ballano entrambi gli occhi, visto che questa riforma era in procinto di essere approvata ormai da mesi (se ne parlava già a marzo) e che andasse a penalizzare in maniera deleteria tutto il movmento, lo si suppeneva da tutte le parti, visti gli argomenti toccati.

Quello che noi comuni mortali non potevamo sapere era il come, il perché e il quando, anche se sul quando si sapeva che doveva essere promulgata entro la fine di novembre.

Che il CRER e il Presidente Sibilia non sapessero di che morte andavano a morire i Dilettanti, non ci può credere proprio nessuno, perchè una cosa traspare da questa riforma. E si, traspare che su sei articoli non è passato l'articolo uno, che comprendeva qualche piccola clausola sulle poltrone. Ecco come il Messaggero descrive la cosa:

Bocciato il primo dei sei decreti, quello sulla governance di Coni e federazioni, che aveva creato grosse frizioni tra il numero uno del Coni, Malagò, i presidenti federali e il ministro. Niente cambio al limite ai mandati (la Legge Lotti resta) e niente incompatibilità con le cariche politiche”.

Notate nulla? Questo provvedimento “aveva creato grosse frizioni”!!!!

Malagò Presidente del Coni è al terzo mandato, e Sibilia Presidente della LND è un parlamentare e quindi avrebbe dovuto dire addio non solo alla LND ma anche alla lotta con Gravina per la presidenza della FIGC. Di Braiati sappiamo, ma per chi non lo sapesse, diciamo che anche lui sarebbe stato tagliato fuori per via del terzo mandato; cosa questa, che avrebbe coinvolto tanti presidenti e quindi avrebbe decimato il poltronificio a vita che ha creato negli anni lo sport italiano.

Insomma, Sibilia ci vuol far credere che non ha mosso un dito per gli altri cinque punti della riforma perchè nulla sapeva (ne poteva fare di ogni con le 12.000 società associate), ma nello stesso tempo, caso più unico che raro ha avuto la fortuna di scampare dall'articolo uno che lo avrebbe inesorabilmente fatto fuori dai giochi.

Cari miei, urlare a babbo morto, è tecnica che i politici bravi san ben fare e quindi, su una cosa nessuno può avere dubbi... Sibilia è un bravo politico. Punto!

Che poi la sua poltrona venga prima delle 12.000 società che amministra, bhe i fatti non mentono mai e poi mai; e qui il fatto c'è ... il suo salvataggio!

Per quanto riguarda Paolo Braiati Presidente del CRER e sostenitore a spada tratta di Sibilia, il giochino è identico; non è che ci vorrà far credere Paolo Braiati, che ai consigli federali non ha saputo di come stavano buttando le cose per i dilettanti?

Purtroppo per il movimento, questi rappresentanti eletti dalle società e che son su quelle poltrone proprio perché eletti, fino al 2020 non hanno mai pagato dazio.

Arriverà questo dazio o le società si berranno la pantomima di Sibilia e dei suoi accoliti seduti sugli scranni delle delegazioni regionali?

Cosa faranno non possiamo saperlo, quello che sappiamo per certo è che se avessero le palle e se amassero davvero il movimento, per dare un segnale forte, dovrebbero dimettersi tutti. Un segnale forte che il governo non potrebbe ignorare perché arriverebbe da persone che sono catalogati come volontari.

Si, tutti volontari, ma volontari con diarie da sogno. Vorrà per caso dire qualche cosa la diaria da sogno?

Ora le società, quelle intelligenti, hanno in mano il voto per dire se secondo loro questi rappresentanti eletti, hanno fatto il loro unico interesse o se hanno fatto l'interesse del movimento stesso!

L'articolo uno, quello che non è passato salvando le loro poltrone è lì a dimostrare tutto il dimostrabile e se qualcuno pensa che sia stata solo fortuna, bene, auguri e continuate così che la mamma ha fatto i gnocchi!

Ps: ora c'è solo da stare alla fnestra e da aspettare le mosse della LND, che si è appellata alla FIGC (dichiarazioni di Sibilia). Ma to, solita prassi!

 

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  Scritto da manso il 26/11/2020
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