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METELLA - LA SECONDA VITA DEI CONTAINER

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Rossi, verdi, blu, colorati, riverniciabili, componibili, scomponibili ma soprattutto ecologici, a basso costo e funzionali. Sembra la presentazione di un nuovo gioco Lego e invece parliamo dei container marittimi. Nati come resistentissimi contenitori di merci hanno come principale funzione quella di consentire il trasporto di quest’ultime da un luogo all’altro e oggi stanno conoscendo una seconda vita, quella dei Container abitativi (e non solo).

Cosa significa vivere in un container? Esattamente ciò che sembra. Significa arredare questi box come si farebbe con una casa tradizionale, assemblandoli fra loro a seconda delle esigenze e delle preferenze.

La prima idea di Home container venne lanciata nel 1937 da Malcolm Purcell Mclean, un trasportatore della Carolina del Nord, ma solo nel 1987 questa idea prese veramente forma con la costruzione della prima casa container.

Il container non è certamente una soluzione abitativa consueta, eppure, ricavarci un’abitazione ha tutta una serie di benefici. Primo fra tutti il costo, il costo di un Home container infatti NON si avvicina minimamente a quello di una casa indipendente né a quello di un appartamento tradizionale, quanto appena detto viene confermato dai numeri. Considerando che un singolo container ha un costo tra i 1000 e i 3500 euro, si possono progettare e realizzare abitazioni del tutto simili a ville con prezzi che si aggirano tra gli 80 e i 100 mila euro.  Proprio questo motivo ha portato centinaia e centinaia di persone a optare per questa soluzione innovativa.

Un secondo beneficio è legato al loro aspetto ecologico. Decidere di trasformare un container marittimo in un Home container significa dargli una seconda vita, una seconda opportunità. Molti di essi vengono isolati, non solamente con pannelli, ma anche con appositi spray su entrambi i lati delle pareti, in modo tale da permettere loro di mantenere il caldo nei mesi più freddi e il fresco in quelli più caldi e conseguentemente, ritornando al discorso costi, di risparmiare sulle bollette legate ad una casa tradizionale.

La varietà di soluzioni architettoniche ad essi connesse è impressionante. Secondo il New York Times, l’uso di container nell’architettura contemporanea non è più un fenomeno sporadico ma sta diventando “mainstream”. Il container non è solo pratico ed economico, ma risponde anche a esigenze di estetica contemporanea dell’adattabilità.

Di particolare interesse sono i progetti dello spagnolo Luis de Garrido delle R4 House, dove le 4 R stanno per: Riutilizza, Recupera, Ricicla, Ragiona. Case bioclimatiche con materiali riciclati con un consumo energetico pari a zero e capaci di non generare residui nella composizione o nello smontaggio.

A parte il loro carattere totalmente ecologico, le due case sono decisamente economiche: una ha una superficie di 150 metri quadrati e un costo di costruzione di 60 mila euro, l’altra invece, parte da una tipologia con una superficie di 30 metri quadrati e costa 12 mila euro. La struttura portante è stata realizzata utilizzando sei container portuali che danno flessibilità, possibilità di riutilizzo e un costo molto competitivo difficilmente raggiungibile in altro modo. Nella costruzione delle due strutture non si è generato alcun tipo di residuo: tutti i materiali infatti sono stati utilizzati fino all’ultimo frammento.

E in Italia? È giusto sottolineare che la legge vieta la realizzazione di abitazioni all’interno di container completamente mobili e che le fondamenta son essenziali. Tuttavia, sono molto più semplici da realizzare rispetto quelle di una casa tradizionale con conseguente riduzione dei tempi e dei costi.

Tutto qui? No. La seconda vita dei container non riguarda unicamente gli Home container. Queste strutture in lamiera possono essere utilizzate per la realizzazione di molte altre costruzioni: da container street food a ristoranti, da piscine a palestre, da scuole a ospedali e così via. Ne è un esempio il ristorante Bareburger di Plainview, a New York, realizzato con 11 container, usati in precedenza dalla compagnia di spedizioni marittime giapponese NYK Line. Bareburger Group ha progettato strutture simili per Starbucks, per la catena di fast food Taco

Bell e per i negozi Lacoste. “Usiamo legno riciclato per pavimenti e tavoli, vinile riciclato per le sedute”, ha raccontato John Simeonidis Jr. “Abbiamo deciso di utilizzare qualcosa di fuori dall’ordinario per la struttura, e il risultato è davvero fantastico”.

Quanto appena descritto permette di comprendere al meglio cosa si intende con “seconda vita dei container” e il ruolo sempre più importante che oggi ricoprono nel mondo. Un mondo dove Container diventa sinonimo di Innovazione e viceversa.

METELLA CONTAINER

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  Scritto da Redazione Emiliagol il 25/11/2020
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