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LE SOCIETA' CHIEDONO TRASPARENZA IN CASO DI CONTAGIO

Con una lettera di cui siamo venuti in possesso, affrontiamo un punto che sta diventando di grande attualità: una società che ha un contagiato come si deve comportare nei confronti delle altre società dello stesso campionato?. La FIGC si chiama fuori, ma forse qualche cosa c'è da fare, o no? Ecco una soluzione che ci pare furba

 

Buongiorno a tutti sono Carlo Andrea Restano, Direttore Generale dell' Inter Club Parma, la presente e-mail è indirizzata a tutte le società iscritte al campionato di Terza di Parma per chiarire un aspetto che mi pare sia decisivo. 

Ieri pomeriggio, sul gruppo WhatsApp della nostra squadra, si è diffusa la notizia che un giocatore del ******* è risultato positivo al COVID-19 nei giorni scorsi (pare circa 15gg fa) e che il ********* abbia di conseguenza attivato quanto previsto dal Protocollo ed informato l’ASL per le procedure del caso. Se così sono andate le cose (e questa mail è fatta anche per chiederne conferma al Presidente ***********) potrebbe anche andarmi bene…

Ma il problema è a monte a mio avviso: se non adottiamo tutti la massima trasparenza in una situazione di pandemia mondiale ed emergenza come stiamo vivendo, allora mi sento di dire che non solo l’inizio del campionato è da rinviare ma direi proprio che è meglio non disputarlo neanche!

Mi spiego meglio: anche se non richiesto dal protocollo FIGC, a mio avviso se c’è la certezza di un caso positivo accertato in un gruppo squadra (atleta o staff) tra le squadre iscritte al nostro campionato, sarebbe cosa buona e giusta che, oltre ad allertare l’ASL competente, siano informate anche le altre società e la FIGC che organizza il nostro campionato. Ciò non comporta, ovviamente, che spetti di conseguenza a quel Presidente che segnala la cosa il dover prendere decisioni per la quarantena dei soggetti che sono stati a contatto con il positivo (competenza che ovviamente spetta unicamente alla ASL competente), ma in questo modo si eviterebbe il diffondersi di notizie da fonti non verificate, il passa parola nei gruppi WhatsApp tra giocatori, in sostanza un clima di ansia e panico che non giova a nessuno. 

Come detto ieri nel nostro gruppo WhatsApp della squadra si è diffusa questa notizia che poi nelle ore seguenti ha avuto conferme da vari giocatori del ********. E siccome una squadra domenica 11/10 dovrà giocare contro il *******, capite bene che i giocatori non possono essere affatto tranquilli.

Il significato, pertanto, di questa mail è duplice:

1) chiedere UFFICIALMENTE al Presidente del ******** di relazionarci su quanto realmente accaduto a seguito della positività del loro giocatore (per rispetto della privacy non ci interessa affatto sapere chi fosse) e le decisioni che l’ASL ha preso sui restanti membri della squadra e dello staff (sono stati fatti i tamponi a tutti? quali sono stati gli esiti?); 

2) concordare un “gentlement agreement” con tutti i Presidenti (o loro delegati) delle squadre iscritte al campionato nel comunicarci eventuali situazioni ACCERTATE di positività al COVID-19…Siccome già corriamo tutti i giorni il rischio di avere contatti con persone asintomatiche ma che possono trasmettere il virus, e nella piena consapevolezza che il rischio zero non esiste, mi pare il minimo chiedere assoluta trasparenza e non omertà quando, invece, si ha a che fare con un caso positivo già accertato, il tutto, ribadisco, per evitare il panico generalizzato che è inevitabile quando non si ha certezza delle fonti delle notizie che circolano.

La presente è indirizzata per conoscenza anche al Presidente FIGC ********, non tanto affinché sia lui a dover prendere decisioni al riguardo (almeno non per ora), ma affinché sia chiaro anche a lui un “modus operandi” che spero sia condiviso e supportato da tutti Voi.

In attesa di una risposta ufficiale da parte del Presidente **********, mi piacerebbe conoscere il pensiero di tutti sul punto 2) sopra indicato.

Grazie e buona giornata Avv. Carlo Andrea Restano

 

 

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  Scritto da manso il 02/10/2020
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