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ECCO LA LETTERA SCATURITA DALLA RIUNIONE DELLE SOCIETA' DI PRIMA

Ieri sera si è tenuta la riunione tra Società di Parma e Reggio di Prima e ora la lettera sarà distribuita per la firma a tutte le società del territorio per una eventuale controfirma. Interessanti alcuni spunti e altri un po' meno, ma il senso anche civico traspare in ogni dove. A chi sarà inviata la lettera? Alla FIGC Alla LND; Al Comitato Regionale Emilia Romagna (CRER) ;Al Presidente della Regione Emilia Romagna;Ai Sindaci territorialmente competenti

OGGETTO : Attuazione delle misure di prevenzione alla diffusione del Covid – Calcio dilettantistico – Parma e Reggio Emilia

PREMESSA

La presente lettera viene redatta da un gruppo di lavoro, spontaneamente costituito, il cui operato è finalizzato esclusivamente ad una maggiore chiarezza e sperata efficacia relativamente ai contenuti del Protocollo della FIGC e LND pubblicato il 10 agosto del corrente anno .

Portavoce di questo gruppo sono state nominate le società U.P.D. Basilicastello e Palanzano 1946 le quali agiranno a nome e per conto delle Società in calce indicate, pertanto delegati dalle stesse per redigere la presente comunicazione.

CONTENUTO

La lettura e lo studio del Protocollo FIGC redatto per i dilettanti appare un documento complesso, apparentemente inapplicabile, che ha sollevato critiche da parte delle società sportive.

Una più attenta lettura e la rielaborazione dei suoi contenuti ha evidenziato una maggiore presa di coscienza e comprensione degli intenti e delle finalità in esso espressi.

Ciò detto rimangono alcune problematiche che le Società non possono avere la forza economica, organizzativa e competenze affinché vengano risolte in modo chiaro e tutelante per tutti.

L’intento della presente vuole essere un ulteriore contributo alla riflessione per tornare a giocare in sicurezza e serenità.

Occorre però precisare alcuni passaggi preliminari:

  1. Nella “Premessa” del Protocollo FIGC, secondo paragrafo viene testualmente precisato:

Il miglioramento della situazione epidemiologica e l’accresciuta capacità del nostro SSN di individuare e circoscrivere eventuali focolai hanno quindi portato a prevedere una graduale ripresa degli allenamenti collettivi e delle attività sportive di contatto, di base ed agonistiche, organizzate in ambito dilettantistico e giovanile (nelle sue diverse discipline) e, in una prospettiva temporale più ampia, anche la ripresa delle rispettive competizioni sportive (Tornei e Campionati). In considerazione di ciò, la FIGC propone oggi un nuovo Protocollo attuativo”

  1. Il Protocollo recepisce testo e contenuti del DPCM 7 agosto 2020 (art. 1 comma 6) all’interno del quale ogni attività sportiva al rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di 2 metri;
  1. Il Protocollo prevede a pag.2 punto 3 quanto segue:

Rispetto rigoroso delle norme igienico-sanitarie di prevenzione da parte delle Società Sportive, adeguatamente informate/formate e sottoposte a controlli da parte della FIGC/LND/SGS

Con un ragionamento di sintesi critica l’ambito della Nostra attività di base risulta:

  • disciplinata da un Decreto Legge;
  • specificata in un protocollo redatto in fase di remissione della diffusione epidemiologica del Covid;
  • controllata (giustamente) dagli Enti istituzionalmente preposti all’organizzazione e governo del movimento calcistico dilettantistico.

Il Protocollo, però, non fa nessun riferimento alla normativa Regionale, il Presidente della Regione Emilia Romagna, nella Sua duplice funzione di Autorità territoriale di Protezione Civile, ha emanato in data 17/07/2020 ppg 157/2020, specifica ordinanza nella quale vincola l’attività sportiva di contatto alla presenza di specifici protocolli delle Federazioni di appartenenza e raccomanda le società sportive a testare i propri tesserati entro 72 ore prima dell’evento e periodicamente.

Inoltre, vengono previste le sanzioni in caso di mancato rispetto dei contenuti dell’ordinanza da applicarsi ai sensi dell’art 4 del DL 19/2020 e dall’art 13 della L. 689/1981, che testualmente recita:

  1. 13. Atti di accertamento

Gli organi addetti al controllo sull'osservanza delle disposizioni per la cui violazione è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro possono, per l'accertamento delle violazioni di rispettiva competenza, assumere informazioni e procedere a ispezioni di cose e di luoghi diversi dalla privata dimora, a rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici e ad ogni altra preparazione tecnica.

Possono altresì procedere al sequestro cautelare delle cose che possono formare oggetto di confisca amministrativa, nei modi e con i limiti con cui il Codice di Procedura Penale consente il sequestro alla polizia giudiziaria.

E sempre disposto il sequestro del veicolo a motore o del natante posto in circolazione senza essere coperto dalla assicurazione obbligatoria e del veicolo posto in circolazione senza che per lo stesso sia stato rilasciato il documento di circolazione.

All'accertamento delle violazioni punite con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro possono procedere anche gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria, i quali, oltre che esercitare i poteri indicati nei precedenti commi, possono procedere, quando non sia possibile acquisire altrimenti gli elementi di prova, a perquisizioni in luoghi diversi dalla privata dimora, previa autorizzazione motivata del pretore del luogo ove le perquisizioni stesse dovranno essere effettuate. Si applicano le disposizioni del primo comma dell'art. 333 e del primo e secondo comma dell'art. 334 c.p.p.”

Tali premesse sono necessarie per inquadrare sotto l’aspetto normativo il Protocollo, che ripetiamo, necessario, obbligatorio ed utile per garantire la sicurezza dei nostri tesserati ma proprio per questo motivo, nel momento in cui la Sua attuazione dovesse risultare inapplicabile, non per imperizia, pigrizia, o scarsità di fondi (anche se su quest’ultima potremmo soffermarci non poco) ma per l’oggettiva mancanza di spazi idonei, le Società come dovrebbero comportarsi?

Sappiamo benissimo che un numero di società rilevante, oltre la metà degli iscritti, non dispone delle attrezzature sportive idonee per rispettare un protocollo emanato dopo l’avvenuta iscrizione e si trovano nell’oggettiva condizione di non poter svolgere l’ordinaria attività in condizioni di sicurezza.

Nella consapevolezza di non poter chiedere una semplificazione del Protocollo perché significherebbe minor sicurezza per tutti, chiediamo, però, con estrema fermezza, di chiarire le modalità di svolgimento delle attività di base ed agonistica, sapendo, fin da ora, che iniziare in queste condizioni significa adottare misure organizzative “straordinarie” che non possono essere lasciate all’arbitrio della singola società ma condivise con le Federazioni nella loro funzione di controllo dei piani attuativi adottati dalle società .

E’ una situazione grave ed urgente alla quale non possono essere le Società a porvi rimedio, anche perché nessuna risulta proprietaria degli impianti e d’altra parte la FIGC e LND hanno, appunto, l’obbligo del controllo.

Per questi motivi chiediamo:

  • Il rinvio di ogni attività agonistica del nostro movimento fino alla fine di ottobre affinché si possa meglio capire l’evoluzione del contagio epidemiologico anche in funzione della prossima apertura delle scuole i cui effetti sulla curva dei contagi potrà dare precise indicazioni in tal senso;
  • Istituire un tavolo di lavoro e di confronto con le Società, le Federazioni e le Istituzioni affinché si possano superare le criticità evidenziate, là dove vengano riscontrate, oltre a tutta una serie di problematiche a carattere operativo non chiare nel Protocollo come ad esempio: obbligatorietà del Medico Sportivo, tempistica delle sanificazioni, autocertificazione della squadra ospitata, ruolo dell’arbitro come garante delle procedure ecc.
  • Chiarire la Gerarchia delle fonti che governano il movimento calcistico in Emilia Romagna e specificare il significato di una “raccomandazione” emanata dalla Regione Emilia Romagna ma ignorata nel Protocollo FIGC.
  • Prevedere nel ruolo etico e sociale delle società la promozione e divulgazione, tra i propri tesserati, l’app IMMUNI affinché eventuali contatti con persone infette vengano tempestivamente comunicate ai diretti interessati;
  • Aiutare le società con problematiche di spazi a redigere un protocollo interno con l’aiuto di tecnici FIGC o medici da loro forniti e la dove non possibile, aiutare le stesse società a trovare una via differente per svolgere la propria attività (ad esempio aiutarle a trovare impianti che le accolgano)
  • Mutuando dalle proposte emerse nel settore scolastico ridurre la temperatura di riferimento a 37,1 invece che 37,5

Il problema è complesso le cui conseguenze in caso di contagi e conseguenze della malattia possono essere molto gravi sia dal punto di vista della salute sia dal punto di vista della tutela del tessuto economico e produttivo dei Nostri territori.

Per questi motivi riteniamo opportuno sottoporre alla Vs attenzione queste problematiche di interesse pubblico così da poter ottenere risposte chiare ed esaustive, il tutto nell’interesse dei nostri tesserati, delle nostre famiglie e di tutti coloro che ci circondano

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  Scritto da manso il 03/09/2020
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