SCOMMESSE SUL CALCIO IN ITALIA: un'analisi pre e post Covid
La pandemia e il lockdown hanno danneggiato tantissimo l’economia, non solo italiana ma anche mondiale. I settori hanno subito perdite enormi, trovandosi faccia a faccia con una crisi mai affrontata prima. Questa situazione di estrema difficoltà ha impattato negativamente anche su settori fiorenti che da anni sembravano non conoscere declino. Uno di questi è il mondo delle scommesse sportive, che in Italia ha assunto sempre più importanza specialmente con l’online betting, grazie alle migliori piattaforme di scommesse di calcio riportate su questo sito, dove è possibile reperire tutte le informazioni più utili.
Sin dall’inizio della pandemia, numerosi decreti hanno portato una forte stretta agli eventi sportivi e alle attività di betting, per garantire il distanziamento e limitare i contagi. Tifosi e amanti delle scommesse si sono quindi riversati online, anche se presto avrebbero visto la completa chiusura del mondo dello sport, e senza eventi, non ci sarebbe stato niente su cui scommettere.
Fino a quest’anno infatti uno stop completo delle scommesse non si era mai registrato: perfino le festività più tradizionali non sono mai riuscite a fermare un fenomeno in costante aumento, una pratica ormai diffusa in tutto il paese: da qualche parte nel mondo, le partite venivano disputate e quindi era possibile scommettere.
Fino al 5 aprile, nonostante i principali campionati fossero stati sospesi, non avevano comunque subito degli stop quelli di Bielorussia, Nicaragua, Burundi e Tajikistan, riuscendo così a garantire una sorta di continuità al mondo delle scommesse. Dopo questa data però, ben 2 “blackhole” si sono susseguiti, uno per due giorni, il 6 e il 7 aprile, e l’altro il 21 aprile. Queste tre date hanno segnato un vero e proprio evento storico nella storia del calcio e delle scommesse perdendo circa 100 milioni di euro di incassi. Una cifra enorme che sottolinea come l’importanza del calcio e del settore del betting in Italia e nel mondo, sia dal punto di vista economico che degli sponsor.
A parlare, sono i numeri. Basti pensare che lo scorso anno nelle giornate dell’8 e il 9 aprile, gli incassi registrati sono stati 60 milioni di euro, cifra enorme, considerando che quest’anno tendeva allo 0. Facendo una stima tra gli incassi del settore delle scommesse sportive di marzo 2019 con quelli di marzo 2020, i dati hanno registrato una flessione del 33,6%.
Tutto ciò ha praticamente messo in ginocchio la terza industria più fiorente del Paese, quella del mondo calcistico, i cui danni subiti possono essere distribuiti su diversi livelli: squadre, strutture e vendite.
L’assenza di partite infatti ha impattato sulle vendite dei biglietti, sui diritti delle reti televisive che avevano l’esclusiva nella trasmissione dei match (si pensi che solo il 30% degli incassi della Lega Serie A dipende dai diritti televisivi), sugli sponsor.
Ormai la fase critica sembra passata e gli allenamenti hanno ripreso a pieno ritmo anche se bisogna ricordare quando il 27 maggio il Bologna ha dovuto sospendere le sessioni di gruppo a causa del sospetto di un soggetto positivo tra lo staff. È chiara quindi l’esigenza di mantenersi sempre in stato di allerta e non abbassare mai la guardia, pena un nuovo stop.
Nelle ultime settimane quindi oltre alla felicità di tifosi e appassionati di scommesse per la ripresa attività calcistica, ci si interroga sempre più su come la pandemia e le nuove misure di sicurezza influiranno sul settore, oltre alle nuove modalità di ripartenza, con la consapevolezza di dover affrontare e superare una crisi economica senza precedenti, almeno nel mondo del calcio, dove le società sportive hanno subito dei cali drastici delle entrate, tanto da essere a rischio crack generale.
Inoltre, è ancora stabilito che le partite saranno disputate a porte chiuse, per evitare assembramenti, mentre sul fronte del betting si cerca di risollevare il settore dalla gravissima crisi, che ha portato molti bookmakers alla chiusura per mancanza di liquidità: la FIGC per questo ha avanzato al Governo la richiesta di sospendere almeno per un anno il divieto di sponsorizzare le agenzie di scommesse, come previsto dal Decreto Dignità.
La situazione dalla parte degli appassionati di calcio e scommesse sembra pian piano tornare alla normalità, visto che le prime partite di calcio si sono svolte senza problemi e il campionato sembra proseguire secondo i piani.
Con il loro volume d’affari dunque il mondo della Serie A e delle scommesse rappresenta un importante parte dell’economia italiana, dando occupazione a migliaia di persone. Non stupisce quindi come la riapertura del settore sia stata promossa in ogni modo.