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MISTER NICOLINI, COSTRUZIONE DI UN METODO DI ALLENAMENTO

MISTER NICOLINI - Quando lavoriamo con un gruppo di persone, come nel caso di una classe di studenti, un gruppo di dipendenti di un’ azienda o, come nel nostro caso, di una squadra di calcio, non possiamo non tener conto di alcuni aspetti fondamentali quali: la formazione, il processo di apprendimento e il metodo che utilizziamo per raggiungere i nostri obiettivi. Nella formazione dei nostri calciatori è fondamentale che ci sia una partecipazione sentita, quindi un coinvolgimento emotivo che provochi un’ emozione positiva in loro in modo da favorire il processo di apprendimento che funziona sostanzialmente in due modi: a blocchi o per associazione, e da qui nasce la diatriba analitico o situazionale. Il metodo è la strada, come e in che modo voglio allenare la squadra.

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Immaginate di avere un cursore che scorre all’interno delle due frecce dove il massimo per noi è rappresentato dalla parte di destra. La strada è molto ampia e tutto ciò che risponde a questi canoni è coerente con il metodo, naturalmente più ci si sposta verso  destra e maggiore è la qualità della proposta. La nostra difficoltà come allenatori è valutare la risposta dei giocatori rispetto alla proposta fatta e modulare le richieste successive.

I tre macro principi sono spazio, tempo e condizione numerica che determinano le scelte del giocatore sia in fase di possesso che in non possesso, all’ interno del ciclo del gioco che comprende cinque fasi: costruzione, gestione, finalizzazione, reazione alla palla persa e fase difensiva organizzata.

La programmazione del lavoro settimanale deve essere totalmente funzionale al tipo di gara che vogliamo sviluppare. Per esempio, se affrontiamo un avversario che gioca con due attaccanti la fase di costruzione sarà sviluppata attraverso dei lavori di 4 vs 2 o per essere più precisi un 3-1 vs 2. Oppure, in base a come ti viene a prendere la squadra avversaria e che densità crea nella zona della palla, andremo a privilegiare lavori per la ricerca del lato debole. La tecnica analitica viene inserita nelle fasi di riscaldamento per  permettere ai giocatori di lavorare su smarcamento e ricezione con l’ ausilio di un avversario semi attivo che mi permette di riconoscere una situazione e in questa fase è molto importante che il passaggio sia spinto e preciso.

Nel video sopra possiamo notare come alcuni dei principi citati precedentemente vengano applicati anche in gara. Il giocatore che conduce palla capisce che lo spazio e la condizione numerica non sono favorevoli quindi “chiuso torna” per andare alla ricerca dello spazio utile. Successivamente si vede bene la costruzione 3-1 vs 2 con il play che in questo caso riceve dal terzo uomo (esercitazione di tecnica analitica) per giocare sul lato debole della squadra avversaria. 

Nel secondo video, la costruzione fatta con pazienza ha lo scopo di allungare e dilatare le maglie della squadra avversaria (attrarre giocatori avversari per avere maggiore spazio utile da attaccare).

Dopo la prima fase si nota come vengano superati sette giocatori e ci sia la possibilità di attaccare la linea con una netta differenza di velocità nelle diverse zone di campo. La comprensione dei giocatori rispetto al tipo di proposta che noi stiamo sviluppando è determinante e permette di scegliere e trovare soluzioni in base alla situazione che stanno vivendo nella gara. Il nostro compito durante l’allenamento è spiegare e far vedere la varie possibiltà che si creano in relazione ai movimenti dell’avversario.

Voglio ringraziare Edgardo Zanoli già Coordinatore Tecnico dell’A.C. Milan per l’aiuto nella programmazione e per la realizzazione pratica di questo metodo di lavoro.

Aldo Nicolini 

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  Scritto da Mister Nicolini il 20/03/2020
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