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REMEMBER, MARIA CARPI IN UNA "VECCHIA" INTERVISTA DI EMILIAGOL

NOI DI EMILIAGOL LA RICORDIAMO COSI' ! - L' Ospite di questa settimana è Maria Leonetti, da tutti conosciuta in due modi: “Maria Carpi” o “Maria Beppe”.

Di Martina Rivara - Maria Carpi (Leonetti) - Una donna su cui contare.

La protagonista di questa settimana è Maria Leonetti, da tutti conosciuta in due modi: “Maria Carpi” o “Maria Beppe”.

Moglie del DG del Brescello, Giuseppe Carpi, in passato dirigente anche di Salso e Fornovo.

I due hanno una figlia, Federica, nonché compagna di Filippo Pioli, nipote dell’attuale allenatore dell’Inter, Stefano Pioli.

 

Di calcio non ne capisco niente”, così si racconta Maria.

Incontra il marito quando per lui questo sport non rappresentava ancora la sua vita, frequentavano la stessa compagnia: gli amici del quartiere.

Era il 1998, anno in cui Giuseppe o Beppe, come da tutti è conosciuto, entra nella dirigenza di una squadra amatoriale, il “Riccò”, coinvolto in questa nuova avventura grazie ad amici… da qui ha inizio il suo percorso nel calcio.

Ha sempre cercato il contatto umano”, continua Maria, così inizia a coinvolgerla nell’andare a vedere le partite. Nonostante la partecipazione, la passione per questo sport non scatta, trovando però nell’ ambiente nuove conoscenze: la barista, il magazziniere, le famiglie dei giocatori e tanti altri; persone con cui lei si intratteneva nelle chiacchiere, che ovviamente trattavano di tutti gli argomenti meno che il calcio!

Per Maria ambiente calcistico significa anche pranzi e cene, momenti di riunione a lei molto graditi.

Il “suo andare alle partite” non è un appuntamento fisso. “Se non vado un po’ me lo fa pesare”, dice Maria riferendosi al marito.

A casa il clima pre e post partita non è mai stato vissuto con ansia da lei e in generale da tutta la famiglia, questo perché lei pensa che nonostante le varie preoccupazioni, il risultato sarà indipendente da ciò, sottolineando la positività e l’ottimismo che la caratterizza, qualità che riconosce anche nel marito.

Lui la passione del calcio, lei altri hobby, che l’hanno sempre tenuta impegnata; Maria fa parte di un’associazione di volontariato a Collecchio, tra le tante attività che svolge, quello che più preferisce fare sono il decoupage, il lavoro a maglia e divertirsi assieme ai bambini.

Ancor prima di entrare nel mondo calcistico, Beppe era un grande appassionato di ciclismo, faceva gare e con il passare del tempo la bici è diventato un modo per mantenersi in forma. Questa sua passione però gli procurò un grave incidente, era il 9 maggio 2015. Venne tamponato da un’auto mentre era in allenamento, cadendo a terra, sbattè la testa, rimanendo in coma per ben venti giorni.

Maria affronta questi momenti difficili con positività, grazie al suo carattere sempre ottimista e alla presenza costante della figlia Federica, con la quale ha uno splendido rapporto, che l’ha sostenuta, supportata, cercando anche lei di guardare avanti, aspettando assieme alla madre la ripresa del padre.

Devo ringraziare tutti. In molti chiedevano notizie, facendomi sentire la loro vicinanza”, racconta dei duri giorni passati, aiutata dal calore di chi lo conosceva e che anche solo con un messaggio, una chiamata o un semplice passaparola, faceva capire quanta fosse la preoccupazione e quanto la stima verso il marito, tanto che, quando tornava a casa, non si sentiva mai sola, non aveva neanche il tempo poiché doveva rispondere ad ognuno.

Manso in particolare mi è sempre stato molto vicino, sapevo che potevo contare su di lui a qualsiasi ora del giorno e anche della notte”, ricorda di quando Giorgio le propose di utilizzare la chat del suo sito per dare notizie veritiere e in tempo reale sulle condizioni di Beppe, in modo che tutti potessero essere aggiornati e che le notizie popolari di giornali e telegiornali fossero smentite in quanto troppo negative.

Nei venti giorni di ospedale e nei successivi sei mesi di recupero, Maria prende completamente le veci del marito, racconta persino di aver dovuto cambiare il telefono in quanto non aveva memoria sufficiente per la registrazione dei numeri telefonici di tutti coloro che chiedevano di lui. Nel periodo riabilitativo, gli faceva da “autista”, portandolo al lavoro e sui campi da calcio.

La brutta vicenda si è risolta per il meglio sotto vari aspetti. “E’ diventato molto più dolce e meno puntiglioso”, racconta che adesso vivono in modo molto più positivo, gioendo di tutto ciò che la vita gli offre, senza soffermarsi sulle cose di poco conto.

Passato il brutto momento, in molti gli hanno raccontato quello che ho fatto per lui, ne fu molto felice”, anche se di carattere autoritario e puntiglioso, considera la moglie come un vero e proprio punto di riferimento, facendo molto affidamento sui suoi consigli e volendola sempre accanto, in ogni occasione (se Maria non è con lui è perché è proprio lei a decidere di non esserci!). Racconta di quando deve prepararsi per una cena o per qualsiasi tipo di evento, le chiede sempre come deve vestire, se potrebbe stare bene nel modo in cui si è agghindato, domande che rispecchiano l’affetto, l’ammirazione e anche l’importanza dell’opinione della moglie, quasi come fosse “l’unica certezza”.

Maria, in modo scherzoso, mi dice: “Se non sposava me, non lo avrebbe sposato nessuna. Due leader in casa non ci sarebbero potuti essere”, definendo il marito come l’autoritario, ovviamente nel senso buono del termine, di persona decisa, tenendo a precisare quanto sia buono d’animo e pieno di attenzioni, mentre lei come quella più “tranquilla”… esiste un detto famoso che cita: DIETRO OGNI GRANDE UOMO VI E’ SEMPRE UNA GRANDE DONNA… non vorrei dire, ma a me pare davvero che sia il loro caso, non credete?! 

Martina Rivara.

 

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  Scritto da Martina Rivara il 14/12/2019
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