Caso Correggese:Replica non replica di Lazzaretti al suo ex Mister
Prima dice che non permette a nessuno di distruggere la Correggese, poi ammette che voleva un confronto sulla formazione!
Da solo Dilettanti di Guido Sani - Non si fa attendere la replica del presidente della Correggese, Claudio Lazzaretti (nella foto), in merito alle accuse lanciata tramite una lettera aperta dell’ormai ex mister, Nicola Campedelli, esonerato dalla guida della Prima Squadra nel tardo pomeriggio di martedì scorso. Quando risponde al telefono il numero uno biancorosso non è a conoscenza della lettera inviata dal tecnico romagnolo inviata alla stampa e nella quale motiva il suo allontanamento adducendo che il presidente gli voleva imporre la formazione da mettere in campo alla domenica. ‘Non ho letto niente e sinceramente non mi interessa molto di quello che dice Campedelli perché ormai per quanto mi riguarda fa parte del passato’, le prime parole di Lazzaretti. Ma il tema caldo è quello se risponde alla verità o meno che voleva interferire nelle scelte dell’allenatore sulla formazione da schierare in campo. ‘Io non permetto a nessuno – afferma Lazzaretti - di distruggere la Correggese e mandare all’aria quanto di buono è stato fatto in questi ultimi anni. E per capire i motivi dell’esonero bisogna partire da un dato di fatto. Quello che nelle ultime quattro partite la squadra ha ottenuto quattro punti contro avversari che erano tutti alla sua portata. Un ruolino di marcia, quindi, deficitario e solo per questo motivo ho chiesto a Campedelli di confrontarsi il giorno prima con la società sulla squadra che intendeva schierare alla domenica. Direi che da imporre a confrontarsi c’è una bella differenza, e in qualche maniera bisognava intervenire prima che la situazione precipitasse’. Una premessa che fa capire chiaramente che tra Campedelli e Lazzaretti non ci fosse molta sintonia, e che al presidente certe scelte non erano gradite. ‘Se ci soffermiamo sull’ultima partita che abbiamo giocato – spiega il presidente della Correggese - massimo rispetto per il Castelfranco che ha vinto, però io ho una visione del calcio diversa da quella di Campedelli. Mi spiego meglio: non faccio giocare un classe ’96 appena arrivato (Salvatore Russo, ndr) tutta la partita per coprirmi dietro e pensare solo a difendermi. La mia idea del calcio è quella di essere propositivi e di imporre il mio gioco e non subire quello degli altri’. Che poi aggiunge: ‘Quando stai perdendo non si possono fare i cambi tardivi negli ultimi dieci minuti e mi riferisco in particolare a Camarà che è un giocatore che merita più spazio di quello che gli è stato concesso finora’L’ultimo chiarimento riguarda la risoluzione del contratto con Salvatore Russo, classe ’96, che era arrivato due settimane fa e che domenica scorsa ha giocato da titolare a Castelfranco la sua prima e probabilmente ultima partita con la maglia della Correggese. ‘Il ragazzo era stato preso – precisa Lazzaretti – su precisa richiesta di Campedelli che lo aveva già avuto con se alla Ribelle, quindi su sua richiesta visto che si è trovato in una situazione di imbarazzo abbiamo ritenuto giusto accontentarlo’. Insomma due visioni del calcio diverse che hanno portato inevitabilmente al divorzio.
Cosa aveva detto Mister Campedelli:‘La delusione dell’esonero è generata dalle modalità che hanno portato a questa scelta di sollevarmi dall’incarico. Il presidente (Claudio Lazzaretti, ndr) dopo avermi convocato in sede e alla presenza del direttore Garaffoni, mi ha imposto una “condizione”: poter modificare concretamente le mie scelte di formazione se non le avesse avvallate. Se non avessi accettato questa condizione sarei stato allontanato. Per rispetto del mio mestiere e dei giocatori che stavo allenando ho rifiutato la sua “proposta”. Sarebbe stato più corretto aver precisato questo suo modo di fare calcio prima della mi assunzione’
Manso: due versioni che dovrebbero contrastare, ma a noi sembra che siano identiche! Non difficile immaginare chi ha ragione.
Fonte Guido Sani giornalista reggiano inventore di " Solo Dilettanti"