Giorgio Chiesa Fidenza " dobbiamo avere più coraggio !! "
In vista della partita di domani (ore 14,30), Fidenza - Piacenza parla l'amministratore delegato della Società bianconera.
Di Silvia Notarnangelo - Il 2014 dei ragazzi di Montanini si chiude con una gara particolarmente attesa.
Fidenza e Piacenza si sfidano sabato al Ballotta in un derby sentito, tra due squadre che, per ragioni diverse, hanno fame di gioco e di risultati.
Il Piacenza di mister Monaco era partito con altre ambizioni e gli attuali dodici punti di distacco dalla capolista Rimini sembrano complicare il cammino di una squadra che, a inizio campionato, era giustamente accreditata tra le super favorite per la vittoria finale.
Nell’ultima giornata, dopo la pesante sconfitta di Imola, i biancorossi sono tornati al successo regolando con il classico 2-0 il Fiorenzuola, al termine di una gara apparsa mai in discussione e virtualmente chiusa già nel primo tempo.
Il Fidenza ha colto nel recupero di mercoledì il quarto risultato utile consecutivo, nonostante l’andamento della partita e il pareggio finale con il Mezzolara abbiano lasciato un certo rammarico.
Mercoledì ho visto un grande impegno e una grande applicazione da parte della squadra –commenta l’ad Giorgio Chiesa – Purtroppo, però, anche con il Mezzolara, abbiamo confermato le nostre difficoltà in fase di realizzazione. Riusciamo a produrre una buona mole di gioco ma facciamo fatica a concretizzare. Evidentemente, per vincere, dobbiamo fare ancora qualcosa di più. Mercoledì mi è sembrato di percepire, durante la partita, anche un po’ di timore. La squadra deve assolutamente scrollarsi di dosso un’eventuale paura perché c’è tutto il tempo necessario per recuperare e migliorare l’attuale posizione di classifica che, a dicembre, non può certo dirsi compromessa.
Quali ritiene che siano gli aspetti su cui occorre ancora lavorare?
Complessivamente credo che in gran parte delle partite fin qui disputate, abbiamo giocato abbastanza bene. Purtroppo però, pur non avendo subito molte sconfitte, siamo riusciti a vincere solo in due occasioni. Ecco, a tratti, mi sembra sia mancata proprio quella cattiveria agonistica che serve per vincere le partite. Anche con squadre sulla carta più attrezzate di noi, senza demeritare, non siamo riusciti a fare risultato come invece è successo, in alcuni casi, a formazioni del nostro stesso livello.
Penso, poi, che ci manchi anche un po’ di coraggio. Bisogna saper rischiare. A volte è prendendo qualche rischio che si può perdere ma anche riuscire a vincere una gara in più.
Forse manca il coraggio di osare perché, al momento, manca un po’ di serenità nell’ambiente, anche a livello societario. E questo, inevitabilmente, si ripercuote su tutti coloro che sono parte integrante della società. È proprio adesso, invece, che bisogna ricompattare le forze perché abbiamo ancora davanti tutto il girone di ritorno e dobbiamo affrontarlo a testa alta, cercando di raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati.
Una salvezza che passa anche attraverso il derby di sabato con il Piacenza…
Sarà una partita molto difficile. Il Piacenza è una squadra che ha delle potenzialità tecniche superiori alle nostre. Noi, però, giochiamo davanti al nostro pubblico e ci teniamo a far bene. Andremo in campo per provare a mettere gli avversari in difficoltà e giocarcela fino all’ultimo. Certamente disputare tre gare così ravvicinate non è un punto a nostro favore e anche sabato ci troveremo a fare i conti con un terreno di gioco molto pesante.
Al di là del risultato finale, però, vorrei davvero che fosse una festa, che i tifosi venissero numerosi per divertirsi e assistere a un bello spettacolo.
A questo proposito, vogliamo fare un appello al nostro pubblico?
Sì, invito i nostri tifosi a venire allo stadio perché sarà sicuramente l’occasione per vedere una bella gara e mi piacerebbe che tutti partecipassero alla partita in modo costruttivo e positivo, senza mai far mancare il proprio sostegno. Solo incitando un giocatore, anche nel momento dell’errore, lo si può aiutare a dare il massimo. Senza contare, poi, che in questo modo non si fa solo il bene del singolo calciatore, ma dell’intera squadra e dello spettacolo.
Personalmente, vorrei vedere uno stadio pieno anche di bambini. Bambini di cui non dobbiamo mai dimenticarci perché sono loro i giocatori di domani e, in quanto tali, hanno il diritto di crescere e di formarsi in un ambiente stimolante e sereno.