Carlo Cavazzini: è per sempre, la presenza di un amico scomparso
Berceto: una folla incredibile ha partecipato ai Funerali di Carlo Cavazzini; crediamo che siano state più di duemila persone. Questo la dice lunga su chi era Carlo!
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Non è semplice scrivere due righe sul chi sei e su cosa rappresenti per me, ma ci voglio provare perché ritengo che sia giusto offrire un adeguato tributo quell’amicizia che condividiamo dentro e fuori dal campo di calcio. Beh, dentro non ne capisci niente, e sai che non perdo occasione per dirtelo. Quando sei in tribuna, invece qualcosina di più “arriva”, ma sono sempre inezie, se confrontate ai miei saperi calcistici e alle mie mille certezze. Nell’altro “fuori” invece, ci intendiamo a meraviglia, perché, come ben sai, tutto è nato da un reciproco e succoso rispetto. Un montanaro chiuso e di poche parole come sei tu, credevo non potesse sopportarmi un gran che; invece, attimo dopo attimo, parola dopo parola, discussione dopo discussione, è nato quel qualcosa che ci ha legati e che ci terrà uniti per sempre. Le nostre confidenze, i nostri problemi e il nostro amorevole mandarci a quel paese, sono il profumo fresco e intramontabile di questa amicizia, e quindi da parte mia, continuerò come ho sempre fatto, a darti affettuosamente del “non amabile testone!”. Mi mancherà la tua telefonata, la tua polemica quotidiana, questo si, ma la tua voce sempre moderata, il tuo pensiero e la tua lealtà, so che non mi abbandoneranno mai, come so per certo che non mi abbandonerai tu. Il saluto che ti hanno tributato oggi, tutto il tuo Berceto e tutto il tuo Calcio, è stato degno di un “Grande”, e credo che questo tributo all’amicizia passerà alla storia nei cuori di chi ti vuole bene, ma anche nei cuori, di chi bene te ne vouole meno. Per ora ti lascio, ma visto che siamo in “piazza”, voglio chiederti umilmente scusa per tutte quelle volte che ti ho dato torto sapendo che avevi ragione. Tutte? Beh, adesso non esageriamo, sarà capitato al massimo in un paio di occasioni! Però le scuse son scuse, e quindi, una, due o tre che siano, prendile, perché poi non te le farò mai più. Ciao Grande, e grazie ancora; anche oggi hai riempito il mio cuore.