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IOSTOCONLOSPITALETTO, PARTE LA GUERRA A SIBILIA E C'E' LA PICCARDO

Il Presidente dell' Ospitaletto è stato molto chiaro in questi giorni e il malcontento (eufemismo) che dilaga tra le Società dei Dilettanti, sta facendo proseliti in tutta Italia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LO SCONTRO TRA SIBILIA E OSPITALETTO DEI GIORNI SCORSI

DA CALCIOBRESCIANO.IT

Sabato l'attacco del direttore generale arancioblù Enrico Gheda a Baretti (numero uno regionale) e Sibilia, ieri la replica del presidente nazionale dei dilettanti e oggi un duro tackle del presidente dell'Ospitaletto Giuseppe Taini, che è entrato in scivolata in difesa del suo dirigente, del suo club e del panorama sportivo locale attraverso un duro comunicato stampa che riportiamo di seguito.

"Leggo le incredibili dichiarazioni del signor Sibilia in replica all’intervento del nostro direttore generale Enrico Gheda nell’incontro di sabato scorso su Zoom sulla necessità di chiudere i campionati del settore dilettantistico. Queste dichiarazioni, dal sapore vagamente intimidatorio come è nello stile di molti personaggi romani del calcio, cercano semplicemente di impedire o mortificare una libera espressione di opinioni del mondo calcistico bresciano.

Ciò avviene anche perché, e qui ripeto ciò che ho già scritto pubblicamente, i rappresentanti regionali si comportano come delegati della LND romana, anziché come rappresentanti del mondo che li ha eletti. Sappia comunque il signor Sibilia (e tutti quelli come lui) che il calcio bresciano (che della società bresciana è piccola espressione) non solo non si lascerà intimidire ma che è pronto, e la nostra società anche da sola se occorresse, a chiamare in  giudizio questi rappresentanti e ad inoltrare alle Procure della Repubblica di Brescia e di Roma dettagliati esposti per mettere in piena luce comportamenti che possano danneggiare gli interessi e soprattutto la salute dei nostri tesserati.

Non si capisce infatti quali oscure ragioni impediscano alla LND (D sta per dilettanti) di dichiarare chiusi i campionati e di concentrarsi sui provvedimenti da prendere per organizzare al meglio la prossima stagione, anche presentando una piattaforma di richieste al CONI ed al Governo. Attività di cui non c’è traccia. Si occupi di questo il signor Sibilia, visto che dopotutto è stato eletto da noi, non dalla Serie A".

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SIBILIA - "Parlare di mancanza di rispetto nei confronti dei morti è assolutamente fuori luogo, anche perché vorrei ricordare che la Lnd è stata la prima componente federale ad interrompere le sue competizioni".

Parole di Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, che attraverso le pagine del Giornale di Brescia ha replicato al duro attacco di Enrico Gheda, direttore generale dell'Ospitaletto, intervenuto durante il meeting online della delegazione di Brescia.

"Negli interventi in cui sono stato chiamato in causa - ha proseguito Sibilia - ho chiesto rassicurazioni sulla tutela degli atleti e di tutti i partecipanti alle nostre competizioni. La Lnd, in questo momento così particolare, si è sempre dimostrata responsabile e coerente, ponendo davanti a tutto gli interessi globali del movimento dilettantistico".

Infine la stoccata: "Rispettiamo le opinioni di tutti, ma non possiamo più accettare calunnie e attacchi gratuiti ogni giorno. Laddove si superassero i limiti della libertà di manifestazione del pensiero agiremo nelle opportune sedi a tutela dell'immagine e dell'onorabilità della Lnd".

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Critiche, riflessioni e sfoghi. É stato un meeting acceso quello organizzato questa mattina dal comitato bresciano della Figc.

Ancora una volta c'è da registrare l'assordante silenzio dei vertici della Lega Nazionale Dilettanti, che nonostante gli inviti del presidente Alberto Pasquali hanno confermato la loro assenza di fronte a una platea di oltre 180 società sportive che rappresentano una delle province più colpite dalla pandemia. Non una parola di conforto, non un minuto di disponibilità al confronto.

Il massimo dirigente provinciale si è detto inoltre perplesso per la decisione di sospendere solamente i campionati giovanili nazionali: "Lo ritengo un provvedimento originale, non penso ci siano differenze tra i giovani delle squadre professionistiche e gli altri. Quest'attesa pone l'accento, invece, su una differenziazione che è difficile da comprendere".

Chi ci ha messo la faccia, ancora una volta, è stato invece il presidente regionale Giuseppe Baretti, al quale si è rivolto con un intervento infuocato il direttore generale dell'Ospitaletto Enrico Gheda"Basta parlare di aria fritta, le società bresciane e lombarde hanno bisogno di fatti, non di parole. Bisogna concentrarsi sulle priorità, non capisco cosa si aspetti a sospendere tutto ufficialmente e a decidere come impostare il futuro. Basta discussioni inutili, abbiamo bisogno di decisioni definitive, nel rispetto dei morti che stiamo ancora piangendo. Abbiamo eletto dei rappresentanti, pretendiamo risposte".

"Non ho il potere di sospendere i campionati - ha replicato Baretti -, posso solo dire come la penso e portare le istanze dei club lombardi in consiglio nazionale. É chiaro che a questo punto i vertici della Lnd stanno aspettando le mosse del Governo e non sono disposti a prendere posizione. D'altra parte ci sono punti di vista discordanti. Ho sentito presidenti di altre regioni - anche del Nord - disponibili a ripartire. Io ho già detto e ribadisco che la Lombardia non ripartirà. Se la decisione di Roma sarà diversa darò le mie dimissioni e me ne andrò a casa".

Il desiderio di una Federazione ancora più operativa e risoluta, tuttavia, anima anche il presidente del Villa Nuova Pedrini"Vogliamo una Federazione del fare, non attendista. Vanno prese iniziative e date disposizioni. Si costituiscano dei gruppi di lavoro, magari suddivisi per categorie, dove emergano delle decisioni da applicare. Poi ritengo importante che la Federazione si confronti con i presidenti delle società, altrimenti si finisce per fare confusione. Abbiamo davanti delle sfide per crescere e dobbiamo sfruttare questa fase per un rinnovamento necessario. Il sistema è vecchio, se non ci fosse stato il Covid-19 non avremmo mai pensato a riunioni da 200 persone in video conferenza, invece ci siamo riusciti come se nulla fosse. Formazione aperta e online, progetti nelle scuole come nel Nord Europa. Puntiamo in alto, non aspettiamo che le società si adeguino. La Federazione deve imporre una crescita ed alzare l'asticella".

Secondo Baretti e Pasquali, tuttavia, i meccanismi decisionali sono piuttosto articolati e complessi. Tanti rappresentanti, pochi soggetti con potere decisionale e un sistema, evidentemente, ancora chiuso in se stesso. Lo testimonia l'ennesima conferma della chiusura di Aiac e settore tecnico: "A luglio durante una riunione a Coverciano proposi la possibilità, per le società dilettantistiche, di presentare un nominativo all'anno che potesse avere la garanzia di accesso ai corsi - racconta Baretti - ma sapete qual è il problema? Che nessuno si prende le responsabilità di decidere e voltare pagina su un problema sentitissimo ma che evidentemente non vuole essere risolto. Alla fine non cambia mai nulla. E il bello è che mettono l'obbligo di patentino senza dare agli allenatori la possibilità di fare formazione. Ricevo pure critiche perchè diamo le deroghe. Continuerò a garantirle finché i nostri allenatori non potranno accedere ai corsi".

Capitoli aperti anche quelli relativi alla sanificazione degli impianti "Auspichiamo il sostegno dei Comuni - ha affermato Pasquali - perché possano aiutare le società sportive, magari proveremo ad attivare anche convenzioni in tal senso sul territorio", mentre emergono nuove idee all'orizzonte "Sarebbe interessante fare sistema nella ricerca degli sponsor e mettere in contatto tra loro le aziende che investono nel calcio bresciano".

COMITATI DEL NORD SUL PIEDE DI GUERRA (CRER NON PERVENUTO)

Calcio dilettanti – Baretti (presidente Crl): “Chiudano tutto o mi dimetto”

...... e il CRER??????

C.R.Marche, Cellini: "Tra il 4 ed il 7 maggio arriverà lo stop definitivo"

 

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  Scritto da manso il 24/04/2020
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