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Il Parma è morto, e a Reggio ci fanno il funerale. E la resurrezione?

Il manso-pensiero sull'intera questione Parma - Il web è pieno di manifesti a morto, ma hanno ragione i reggiani a festeggiare la nostra dipartita? Forse si, ma anche no!

Il Calcio con la C maiuscola sta proprio nella vena di arlia con cui i tifosi reggiani ci hanno "targato" in questo manifesto funebre. L'altro calcio,quello con c minuscola,  lo abbiamo visto in questi giorni e lo vedremo rappresentato ancora per molto tempo da quegli interpreti che ormai tutti ben conosciamo, e che oltretutto hanno l'immoralità e la straffottenza di ergersi a salvatori della (nostra) patria. Visto che è partita la gara sul "io l'avevo detto" da parte dei media, mettiamo i puntini sugli i e diamo ad emiliagol quello che è di emiliagol ! Questo sito che tratta di dilettanti, era stato l'unico al mondo a dire a suo tempo come stavano davvero le cose! Negli ultimi due anni avevamo “denunciato” in chat, lo strano uso delle centinaia di plusvalenze e dei prestiti di giocatori che non avevano di che essere per una Società di Serie A (erano per lo più da C e D e anche "vecchi"). Sempre in questi due ultimi anni, sono stati davvero tanti i post che abbiamo “mitigato” ma non del tutto  cancellato (c'era il rischio di denunce) sui mancati pagamenti ai fornitori e  quelli alle piccole Società che fornivano ragazzi al settore giovanile gialloblu. Siamo stati forse l'unica voce negativa in un coro di adepti. E siamo stati anche i primi a schierarci contro a quel “ Andiamo a riprendercela”. Ricordo come se fosse adesso, il mio post in cui a luglio mettevo in dubbio l'intera stagione 2014-15. Quella esclusione, aveva per me tifoso da sempre del Parma, lo stesso effetto che hanno le campane a morto. Solo che quando suonano in paese o nel quartiere, ci si domanda “chi è mort?” Qui la domanda nemmeno mi ha sfiorato, perchè “al saieva be, chi l'era al mort!” Per uno che la sua prima trasferta l'ha fatta il 3 giugno del 1979 in quel famoso (non per tutti) Triestina – Parma 0-1 (goal di Bonci da fuori area.. mei vist!!) che permise ai crociati di raggiungere appunto la Triestina in testa alla classifica, e quindi poi di vincere lo spareggio di Vicenza, quelle campane a morto, sono servite a cancellare tutti i ricordi di una vita da ragazzo sportivo. Con il Parma è morta anche l' esultanza di un 23enne che con la moglie e la sua Opel Rekord Diesel era partito il sabato mattina con meta Trieste e che aveva dormito in macchina in attesa della partita. Come dimenticare al gol di Fabio Bonci l'esultanza  nei distinti triestini tra migliaia di tifosi di casa e migliaia di palloncini bianchi e rossi con la scritta “Serie B”. Il balzo in piedi e soprattutto l'urlo del manso (Gooooooolllllllll), in quello stadio che era diventato improvvisamente deserto di rumori, sono una parte indelebile della mia vita di ragazzo. Ricordi belli e intensi, che però ora, dopo questa triste vicenda di ladri e di usurpatori della fede crociata, mi fanno soffrire come non credevo potesse accadermi. Forse starei meglio se non avessi vissuto dal vivo la storia degli ultimi 50 anni di questo Parma, con tutti gli spareggi promozione del caso. Forse potrei fare spallucce e dire che in fondo si tratta solo di calcio. Purtroppo però sono un maledetto sentimentale e i ricordi di queste imprese a cui ho partecipato da semplice tifoso, sono, come dicevo, un aspetto importante della mia vita che non può essere cancellato da un presente rappresentato dal suono delle campane a morto. Sono questi profondi sentimenti per i colori della squadra della mia città e legati alla mia storia personale di vecchio arnese calcistico, che a fine novembre mi fecero dire in TV (Goal Time) “sarà Serie D”. Poteva sembrare una maledetta disperazione da tifo, ma non lo era, perchè avevo la “consapevolezza” di quei 200 milioni di euro di debito, che fummo sempre i primi a “sparare” a gennaio e sempre in TV. Un debito tanto inverosimile ma tanto vero, che mi portava a pensare che il malato era ormai arrivato alla fine. Fummo, anche i primi a dire un paio di mesi fa, che il Grandissimo e sempre riverito Presidente Ghiradi, per l'acquisto del Parma non aveva cacciato nemmeno una lira, e che in seguito aveva  forse più sottratto che amministrato. Adesso possiamo dire, viste le accuse che gli stanno muovendo i magistrati, bancarotta fraudolenta, che forse non aveva più sottratto che amministrato, ma aveva amministrato per sottrarre. Lui, senza forse, è comunque stato il becchino del Parma. Su questo non ci piove; come non ci piove sul fatto che ha fregato proprio tutti. Troppi i “carrieristi” immanicati che a turno venivano fatti accomodare alla tavola imbandita con i debiti del Parma Calcio. Troppi i “trattori” del Ghirardismo. Troppi coloro che ti “zittivano”  perchè qualche cosa sapevi, ma non dovevi dire, e troppi, erano anche quei  tifosi che non guardavano in bocca al cavallo donato dal becchino Ghiradi. Becchino di fatto si, ma d'aspetto proprio no! Tanto per non farmi mancare un altro forse, direi che è  stato proprio il suo aspetto ad aver mandato fuori starda tutti quanti; perchè un Becchino pacioso non è mai esistito nell'immaginario collettivo. Ora esiste e ha anche un nome e tanti complici! Il nome è come tutti ben sappiamo Tommaso Ghirardi, mentre tra quelli che conosciamo dei complici (ne usciranno altri) ci dobbiamo mettere anche  tutti quelli di noi tifosi parmigiani, che in sette anni ci siam bevuti  tutto e di più, permettendo al capitano della filibusta di saccheggiare a più non posso il bastimento giallo-blu . L'unica speranza è quella che ci possa servire da lezione, sia a noi, sia a quei poteri forti, che pur sapendo tutto e tutto di più, hanno permesso che si arrivasse alla sepoltura del Parma Calcio. Certo che, lezione o non lezione, il Parma è morto per davvero e le campane della città rischiano di fondere il battacchio per il gran suonare che fanno ormai da troppo tempo. Parma morto e ben sepolto, ma speranza di resurrezione ancora da seppellire. Non tre giorni ma tre mesi. Tre mesi fondamentali per la storia del calcio a Parma, e tre mesi che ci danno la speranza di poter strappare dai muri i manifesti a morto affissi per tutto il web. Difficile e forse anche impossibile, ma se succedesse dovremmo faticare non poco, per inventarci un bel manifesto di resurrezione.  Non so voi, ma io non ne ho mai visto uno, anche se la croce che portano i nostri giocatori sul petto, qualche cosa potrebbe voler dire. La croce è il simbolo della Cristianità, e i Cristiani credono innanzitutto nella resurrezione. Quindi, nonostante le nostre infauste previsioni di novembre e soprattutto alla faccia dei reggiani, che resurrezione sia! Amen!

       

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  Scritto da manso il 21/03/2015
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