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CRER: Si possono chiudere i campi! Lettera di accusa a Paolo Braiati

Con una decisione dettata da buoni propositi, il Presidente del Crer ha calpestato il regolamento e creato un precedente degno di nota. Ora sarà caos giuridico?

 


 







 

Dopo anni di litigate tra Comuni e Società, è bastato che il Comune di Bologna, ritirasse i campi “all’insaputa” della Federazione perchè tutto il castello di minacce cartaria (Regolamento CRER) crollasse al primo soffio di vento. Ora il Presidente Paolo Braiati si è preso una gran bella responsabilità, perché è lapalissiano che questo precedente farà scuola e quindi metterà nelle pegole qualsiasi Comitato chiamato in futuro ad una decisione in merito. Le parole del Presidente del CRER presenti nella video intervista su queste pagine (slide video Home), non sono state molto lungimiranti (eufemismo) e rappresentano un bel inciampo per chi le ha dette. Si, perché risalgono a ben sei mesi fa!!! Per quanto riguarda le Società coinvolte in questa brutta e antica  diatriba tra Comune di Bologna e Federazione, noi non possiamo che essere contenti della decisione del CRER; ma questo non ci può far dimenticare che così facendo si è calpestato il regolamento che lo stesso CRER ci propina immancabilmente ad ogni inizio stagione. La parola usata “ eccezionalmente” non giustifica un bel niente, anzi, diremmo che aggrava la situazione, perché ci fa intendere che ci potranno essere casi “più eccezionali” di altri. Bologna sicuramente è eccezionale, perché è il Comune più grande della Regione; ma sarebbe altrettanto eccezionale se a chiudere il campo fosse il Comune più piccolo della regione stessa? La domanda è sulla bocca di tutti, questo è certo, e i più si rispondono con un sorriso. Noi invece non facciamo nessun sorriso e nessuna scrollata di spalle, perché la risposta alla domanda delle “cento sospensioni” è ben scritta nel comunicato. ECCEZIONALMENTE. Con questa parola si cerca di eludere il regolamento; ma l’aggiramento è impreciso e lascia ai posteri un bel motivo di ricorso. Le motivazioni stanno proprio nella giustificazione che è questa: “Non esiste sul territorio un protocollo di intesa tra il CRER e i Comuni interessati circa la chiusura degli impianti sportivi”. Traducendo, questo vuol dire che se non c’è un comitato (c’è in quasi tutte le città, ma solo in quelle) che prende decisione univoche, il regolamento che prevede lo 0-3 a tavolino può essere bypassato come se fosse solo una bella macchia di inchiostro su un foglio timbrato CRER. Questi modi di agire, a noi non sono mai piaciuti, perché se c’è una regola, questa va rispettata. L’unico modo che conosciamo per non rispettarla è quella dell’ imbroglio o del cambiarla. Cambiata non è stata cambiata. e infatti il comunicato la riporta ( “la Società è responsabile ecc ecc…); quindi non ci rimane che l’ipotesi dell’imbroglio. Un CRER che “imbroglia” le sue stesse regole e per di più crea un precedente perché poi tutti possano imbrogliarle, perde la verginità nel modo peggiore. Quello che ci ha propinato, caro Presidente, tanto per rimanere in tema verginità, è un vero è proprio (auto) stupro delle regole calcistiche e non ci sono giustificazioni di sorta che ci possano far pensare ai buoni propositi del provvedimento. Noi pensiamo che la regola dello 0-3 a tavolino sia una imposizione discriminante per le Società. Lo abbiamo sempre pensato e da sempre lo scriviamo su queste pagine; ma mai avremmo pensato che la firma che tutte le Società sono tenute a depositare all’atto dell’ iscrizione (attestato inderogabile alla gestibilità del campo) fosse per lei, caro Presidente, carta straccia. Tutta questa riprovevole questione, le peserà sulle spalle sia nell’immediato che nel futuro e perciò se fossi in lei, accenderei tanti bei ceri alla Madonna (quella di Fontanellato nel parmense ci dicono funzioni). Basteranno ‘sti benedetti ceri? Non penso sa! Se i ceri non fanno il miracolo, comunque prima o poi si spengono, e quindi mettono fine alle storie di cui si occupano. Il web è altra cosa dai ceri e ha una memoria documentale da elefante. Anzi, ormai sarebbe anche ora di cambiare il “detto”, perché nemmeno l’elefante può stare al passo del web. L’intervista di sei mesi fa in cui si beava del successo raggiunto in quel di Bologna, dovrebbe insegnare a tutti su come funziona e su cosa è il web. Detto questo, aggiungiamo che noi non siamo contro a prescindere, e sappiamo benissimo che chi non fa non sbaglia. Ma se sbagliare ci sta ; quello di sbagliare sapendo di sbagliare è un esercizio che ci fa alzare le antenne della legalità (calcistica). Magari ci sbagliamo su tutto e siamo gente da pelo nell’uovo, ma, e lo scriviamo con il sorriso sulle labbra, sarebbe interessante sapere come finirebbe  se la squadra ospite facesse ricorso per avere lo 0-3 a tavolino. Certamente si sarà premunito, e il ricorso non ci sarà. Però lei, caro Presidente, non ne esce comunque bene, e per questo ci ergiamo a Giudici della legalità e  le sventoliamo un bel cartellino rosso sotto il naso. Un bel rosso diretto che per ora non prevede altra sanzione, poiché pensiamo che la gogna mediatica sia già una punizione sufficiente. Alla prossima (purtroppo)! 


DECISIONI DEL GIUDICE SPORTIVO 

 Gara del 23/ 2/2014 PINTERRE MONTERENZIO ASD – GIOVENTU’ INFRADITO 

 Il GS, assolti gli opportuni accertamenti, scioglie la riserva sulla gara in oggetto, prendendo atto che: 

 - Non esiste sul territorio un protocollo di intesa tra il CRER e i Comuni interessati circa la chiusura degli impianti sportivi, 

 - La Delegazione Provinciale di competenza non ha sospeso ne' rinviato la gara in questione, 

 - L'Arbitro designato non ha potuto verificare l'agibilita' del terre-no di gioco in quanto l'impianto era chiuso, 

 - La Societa' ospitante è responsabile, in presenza di quanto espresso sopra, dell'impianto di gioco a Lei affidatogli e quindi della mancata valutazione da parte del Direttore di gara sulla agibilita' del terreno di gioco. 

Tuttavia, riconoscendo la responsabilita' di ogni Componente nel proprio ruolo e funzioni ricoperti e piu' specificatamente nella mancanza di informativa e comunicazione alle parti interessate eccezionalmente per cause di forza maggiore, salvaguardando i valori sportivi che debbono essere alla base di ogni competizione agonistica, il GS, per quanto sopra valutato, delibera la riprogrammazione della gara a cura della Delegazione Provinciale di Bologna.  

 
 
 

 




 
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  Scritto da manso il 07/03/2014
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