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POVIGLIESE, INTERVISTA A LUCA FAVA, DECANO DEI PORTIERI (500 PARTITE)

Redazione (dal Facebook della Povigliese) - Luca Fava è imponente, ha mani grandi ma nelle parole è un ragazzo mite e dolce pur con la giusta personalità frutto di una lunga esperienza. Un portiere che ha superato le 500 presenza e si avvia a stabilire un autentico record nei suoi quasi vent’anni di carriera.
Obiettivo 600 presenze?
“Senza infortuni ci sarei potuto arrivare. E’ il prossimo traguardo personale”.
Fidenza, Luzzara, Campagnola, Scandianese e ora è tornato alla Casa madre, perchè la scelta di rimettersi la maglia della Povigliese?
“Mi è sembrato il momento ideale, si sono create le giuste condizioni: una società ambiziosa, un buon gruppo di giocatori e soprattutto una precisa identità”.
La filosofia è di riportare alla Povigliese i giocatori di Poviglio.
“E’ cosi’. A parte un paio che sono ancora collocati in altre società, siamo tornati tutti alla casa madre e questo è un valore aggiunto perché ci darà un preciso senso di identità. Siamo la Povigliese dei povigliesi”.
Con quali ambizioni?
“Siamo stati inseriti in un girone molto competitivo ma anche affascinante. Troveremo avversari che hanno una storia e impianti sportivi importanti e anche per noi giocatori sarà una sfida interessante”.
La carta d’identità non la tradisce?
“Mi sento bene fisicamente e fino a quando il campo dirà che posso giocare, io starò in mezzo ai pali”.
E’ una Povigliese che ha un’età media di 23 anni quindi servirà la sua esperienza a questo gruppo.
“Sono pronto a fare la mia parte ma credo che il nostro è un gruppo di ragazzi che si conoscono e che hanno alle spalle già una buona esperienza in categoria. Sono certo che possiamo fare bene”.
Avrà un duplice ruolo.
“Ho concordato con la società che sia l’ideale essere il preparatore di me stesso. Ho già svolto in passato alla Reggiana il compito di preparatore dei portieri e penso possa essere uno sbocco futuro anche se al momento mi sento ancora un atleta attivo”.
Un bagaglio d’esperienza che potrà tramutarsi anche in una futura scuola di portieri?
“Potrebbe essere un bel progetto ma per attuarlo dovrà essere accompagnato anche da una impiantistica sportiva che al momento a Poviglio è carente”.
Eppure c’è uno stadio Comunale che fa invidia a tutte le società.
“E’ vero, gli avversari che si presentano a Poviglio ammirano il nostro impianto, l’organizzazione, gli spogliatoi e tutto il resto però il nostro problema sono gli allenamenti settimanali che non sono supportati da una struttura idonea”.
E’ un appello alla nuova giunta comunale?
“Mi auguro che il nuovo assessore allo sport Bigliardi prenda a cuore questa nostra esigenza. Queste sono state le sue parole al momento del suo insediamento, sono certo che terrà fede all’impegno”.
Torniamo a lei: niente torneo della Montagna?
“No, quest’anno mi sono voluto preparare per presentarmi al meglio all’inizio della preparazione e non vedo l’ora che sia il 19 agosto per rimettermi i guanti”.
E’ famoso per essere un para-rigori, ha ancora questo vizietto?
“Prima di tutto mi auguro che alla Povigliese gli arbitri fischino pochi rigori contro, il che significa che la nostra difesa, e non è dubbi, sarà all’altezza della situazione. Poi se ci sarà l’occasione vedremo se avrò ancora la fortuna e la bravura di neutralizzare i rigori agli avversari”.
Classica domanda: conosce mister Iotti?
“Si’ e lo ritengo un valore aggiunto per la Povigliese. Ha iniziato ad allenare a Poviglio, poi ha fatto grandi imprese a Boretto e sono certo che si ripeterà nella Povigliese”.
E su chi scommette a livello di compagni giovani?
“Ritengo che la società abbia allestito un buon gruppo ma dato che ho giocato con Nunziata, credo che in questa categoria possa fare la differenza. Aggiungo Parmigiani che è un ragazzo di grande talento e che può dare tantissimo”.
L’allenatore Iotti ha parlato di equilibrio tattico.
“Sono d’accordo perché occorre avere una buona capacità offensiva ma una casa si costruisce dalle fondamenta e nel calcio le fondamenta è la difesa”.
La Povigliese ha una straordinaria tradizione sportiva alle spalle e a Poviglio c’è stata stata una grande passione sportiva.
“Il nostro intento è anche quello di far venire i tifosi al Comunale convinti di vedere una Povigliese che gioca, diverte e possibilmente vince. Il pubblico è sempre stato il valore aggiunto della Povigliese e vogliamo che torni a esserlo anche per noi giocatori che siamo locali e ci teniamo ad avere un grande seguito”.
Pesa quindi la maglia giallorossa?
“Quando giochi nella squadra del tuo paese è logico che i novanta minuti domenicali hanno una incidenza, positiva o negativa, per tutta la settimana”.
Chiudiamo con una promessa?
“Non vogliamo creare facili illusioni ma certamente sono convinto che ce la metteremo tutto per far divertire la gente che verrà al Comunale e rendere orgogliosi tutti i povigliesi”.

 

 

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  Scritto da Redazione Emiliagol il 11/08/2019
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