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Parma: procuratore dedito alla tratta di giovani calciatori. Arrestato

Giovanni Damiano Drago è molto noto in Emilia - Truffate molte Società dilettantistiche (anche di Parma)? - Ecco cosa diceva del suo "Lavoro" nel 2015 - Baby calciatori della Costa d'Avorio fatti entrare clandestinamente in Italia: è l'accusa nei confronti di un italiano e due ivoriani arrestati questa mattina dalla polizia al termine di un'indagine condotta dalla squadra mobile di Parma e dal servizio centrale operativo - COMMENTO BYMANSO!

Da repubblica Parma - Baby calciatori della Costa d'Avorio fatti entrare clandestinamente in Italia: è l'accusa nei confronti di un italiano e due ivoriani arrestati questa mattina dalla polizia al termine di un'indagine condotta dalla squadra mobile di Parma e dal servizio centrale operativo.

I coinvolti sono Giovanni Damiano Drago, procuratore calcistico di 32 anni e mente dell'operazione, e gli ivoriani Demoya Gnoukouri e Kone Abdouraman di 43 anni. Nei loro confronti si ipotizzano i reati di falso e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Drago, già noto alle forze dell'ordine per un'inchiesta della Dda di Catanzaro per contatti con la cosca Trapasso, ha ospitato in casa tre giovani e li proponeva ai club, all'oscuro di quello che era successo

Inoltre sono cinque i denunciati, tutti ivoriani, che si prestavano a fornire la falsa parentela.

Le indagini sono partite in seguito a una segnalazione pervenuta dal servizio per la Cooperazione internazionale di polizia riguardante proprio il presunto traffico di piccoli calciatori.

I calciatori - cinque in tutto fra i 13 e i 17 anni - venivano fatti arrivare in Italia producendo documentazione falsa che attestava rapporti di parentela con ivoriano già residenti in Italia, così da ottenere permesso di soggiorno per ricongiungimento famigliare. A quel punto, potevano entrare nel circuito calcistico.

Tra gli atleti entrati illegalmente in Italia anche Assane Gnoukouri, 11 presenze nell'Inter tra il  2014 e il 2017 poi all'Udinese; il giocatore è fermo per problemi cardiaci. Età 21 anni. 

 

Intervista del 2015 di "Parma Ateneo" al procuratore Drago, di nome ma non di fatto! 

I nuovi Drogba, Eto’o e Gervinho hanno una persona di fiducia su cui contare: Damiano Drago, giovanissimo procuratore siciliano, trapiantato a Parma dal 1995, che mette la felicità dei propri assisti davanti ad ogni guadagno. Il giovane ha un ispiratore, o meglio, due: “Ho stima di Mino Raiola, per il rapporto che instaura con i giocatori, e di Jorge Mendes del quale mi piace l’efficienza nelle trattative, pur non usando la prepotenza di Raiola”.

GIA’ UNA GRANDE - E’ l’interista classe 1996, Assane Gnoukouri, promosso in prima squadra lo scorso 19 aprile durante il derby, il miglior frutto dell’ottimo lavoro svolto dal procuratore, l’unico che, almeno per ora, è riuscito a raggiungere la Serie A: “Gnoukouri è il primo ad essere arrivato nella massima serie – spiega Damiano – , ma non sarà l’ultimo, perché credo che ogni giocatore con il quale collaboro, abbia le qualità per arrivare in alto”. 

GLI INIZI E L’AFRICA - Il suo lavoro da talent scout è cominciato tre anni fa e lo ha portato a concentrarsi sul continente africano per non essere schiacciato dalla grande concorrenza che questo mestiere ha in Italia. Nonostante nel nostro Paese ci siano molti procuratori, il loro lavoro non è mai facile o scontato, come racconta proprio Damiano: A prescindere dalla categoria, quando tratti con una squadra, ti trovi a confronto con delle persone e delle volte anche con tradizioni ed usanze diverse, quindi bisogna essere bravi a capire quando e come adattarsi. Però, se c’è una cosa che esigo da tutte le squadre del mondo, è il rispetto per me e per il mio assistito”. 

E come trovare, invece, ragazzi promettenti? “Semplice: bisogna essere nel posto giusto al momento giusto” rispinde subito Damiano, per il quale l‘aiuto degli amici è stato fondamentale per iniziare la carriera, visto che di continuo lo hanno spronato a capire la strada da intraprendere, dopo aver svolto diversi lavori. “Avevo anche iniziato la carriera universitaria, Economia -spiega-, ma purtroppo ho dovuto interromperla perché la vita delle volte ti obbliga a cambiare strada”. Una strada in direzione Africa grazie al fortunato incontro fortunato con Amara Konate, che oltre ad essere stato il primo giocatore della sua carriera, gli ha anche permesso di recarsi a fare scouting in quel continente nero che “mi affascinava già da qualche anno”.

OLTRE UN CONTRATTO - Se è vero che “la figura del procuratore sportivo nasce per l’assistenza al giocatore nella stipula dei contratti con squadre e da qualche anno anche con sponsor, personalmente non mi limito a questo. A me piace scoprire talenti -racconta ancora Damiano-, aiutarli lungo tutto il percorso che facciamo insieme“. Da parte sua, infatti, non c’è solo un’assistenza contrattuale, ma anche un vero e proprio supporto psicologico: “Credetemi, è vero che ad alti livelli si ha la possibilità di guadagnare tanti soldi, ma i giocatori sono continuamente sottoposti a stress e pressioni mentali, che possono farti cadere in basso in pochissimo tempo”. Un lavoro che Damiano interpreta con passione e ambizione, “con i ragazzi mi piace instaurare un rapporto di fiducia, e in ogni situazione nasce un’amicizia, solo così ci si può conoscere meglio, capendo come poter aiutare al meglio il giocatore”.

I SUOI ASSISTITI – Damiano si occupa di molti ragazzi, perlopiù africani, ai quali si è preoccupato di trovare una casa e una squadra. Oltre al già citato diciottenne Assane Gnoukouri, sotto la sua supervisione ci sono ragazzi giovanissimi, la cui età media è di vent’anni: Ilya Kutepov, attualmente in Russia, Abdul Lamine Ouattara, in Tunisia, Hervé Diedhiou, ora terzino destro al Fidenza, il trequartista Samba Diallo militante in Marocco, così come Franck Engonga Obame, e Mahamane Cissé, in Congo. 

 di Greta Bisello e Samanta Carrea

 

Bymanso: Non commento quanto dice questo signore, perchè non c'è bisogno di commentarlo, però questo che è successo, dimostra come sia importante quello che fa la FIFA (la FIGC deve obbligatoriamente recepire) cerando di limitare questa situazione e perciò facendo regolamenti che le Società dilettantistiche definiscono astrusi. Bene, gli imbrogli son sempre dietro l'angolo, ma se molliamo la presa per qualche mese di ritardo nel cartellinare un extracomunitario, il motivo è soprattutto umanitario. E si, UMANITARIO, perchè per uno che "arriva" ce ne sono centinaia che vengono strappati dalla loro terra con promesse che poi non si realizzano mai. La schiavitù del 2000!! Meditate gente (dirigenti), meditate! 

PS: speriamo che non tutti "gli scoperti" dal Drago, siano arrivati con il metodo che lo ha portato in gattabuia! 

 

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  Scritto da manso il 01/12/2017
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