Il Fiorano porta a 9, le 5 giornate rimediate da Nichola Vincente
La serietà da applauso del Fiorano! - La Società ha sospeso il giocatore fino alla fine del campionato, nonostante il Giudice sportivo gli avesse comminato 5 giornate.
Comunicato Ufficiale - In riferimento ai fatti intercorsi nell’incontro tra Fiorano e Cittadella, Campionato di Eccellenza Girone A, disputatosi domenica 19 febbraio allo Stadio “Ferrari” di Fiorano, il Presidente Michele Iacaruso, il direttore generale Gian Luigi Rebuttini e tutti gli organi societari, comunicano di aver sospeso, come da Nostro Codice Etico, sino al termine del campionato il tesserato Vicente Nichola.
La nostra, e’ stata decisione difficile e sofferta: conosciamo il ragazzo che si è sempre contraddistinto per serietà, dedizione al lavoro e altruismo nei confronti di tutti, soprattutto dei suoi compagni di squadra, e sappiamo quanto stia vivendo il momento con amarezza e tristezza.
Ciò detto, come società seria e di saldi principi sportivi, condanniamo fermamente l’accaduto e poniamo l’accento sulla questione.
Portando da 5 giornate di squalifica (quelle inflitte dal giudice sportivo) a 9 complessive (che non gli permetteranno di disputare nemmeno una gara della stagione regolare), non vogliamo assolutamente mancare di rispetto alla giustizia sportiva, capace come sempre di valutare con la massima perizia, ma bensì evidenziare come i principi di lealtà sportiva, caposaldo della nostra società e sul quale si base tutta la politica dal settore giovanile sino alla prima squadra, non debbano mai venire meno.
Sapendo che tal decisione, comporta e comporterà un notevole danno per l’economia della nostra squadra in un momento così delicato del campionato, intendiamo lanciare un monito forte: la violenza non deve esistere, e mai deve essere giustificata.
Con l’obiettivo, altresì, di riportare questo meraviglioso sport ad essere prima di tutto un sano divertimento e una opportunità di crescita per i nostri ragazzi
Dal Comunicato si legge: Giocatore sostituito (Nichola Vincente), a gioco fermo effettuava un'entrata molto violenta colpendo con i piedi la schiena di un calciatore avversario. Inoltre, continuava a calciare violentemente e ripetutamente il calciatore che si trovava ancora a terra sulla schiena e sulla zona antistante il collo.