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Tacchetti a spillo di Patrizia Gallina: Andrea Boni,Direttore Sportivo

La vita, il lavoro, il calcio e le sue passioni nell'intervista di Emiliagol

 

Salve direttore, parliamo di Andrea Boni?

Ho 39 anni, vivo in provincia di Reggio Emilia, sono Diplomato Geometra e lavoro come commerciale in un azienda che si occupa di oleodinamica.

La mia grande passione è il calcio. Ho fatto tutto il settore giovanile del Pievecella (una volta US Cella), poi siccome mi ero accorto che il mio calcio giocato non avrebbe cambiato la storia, mi sono dedicato ad altro iniziando ad allenare i pulcini. Da lì ho scalato tutte le "categorie" del settore giovanile fino alla prima squadra e sono rimasto in seconda categoria per dieci anni consecutivi.

Gli ultimi tre anni ho assunto anche la carica di direttore sportivo del settore giovanile e quindi ho iniziato con quello che è diventato il mio ruolo attuale .

Conclusa l'esperienza al Pievecella sono passato al Montecchio, con la chiamata del presidente Dosi ( Prima Categoria), dove con l’amico Vitale abbiamo vinto il campionato. Biennio in giallorosso e poi è iniziata l’avventura a Brescello dal patron Benelli che per cinque anni mi ha sopportato!

Risultati altalenanti quelli ottenuti in riva al Po e il mio grosso rammarico di non aver avuto tempo di finire un progetto che alla fine si è rivelato giusto, per persone, calciatori e soprattutto per il gruppo di uomini che componevano lo staff tecnico e lo spogliatoio.

Tre anni fa ho varcato l’Enza "conquistato" dal Presidente Scrinzi e dalla sua contagiosa voglia di fare bene e di stupire; ora sono qua a Traversetolo sempre con i gialloneri della Piccardo, e stiamo lottando per la promozione in Eccellenza.

Il calcio mi ha dato la possibilità di conoscere tanta gente a cui sono legato da amicizia, ma ci sono anche persone che mi hanno deluso dal punto di vista personale perché opportuniste e false. Poi ce ne sono altre che per stare sotto i riflettori calpestano amicizie e legami; questo mi da molta tristezza.

I suoi progetti futuri?

I miei progetto futuro ? E’ divertirmi e rimanere nel mondo del calcio.

La Piccardo è l’ideale per fare calcio; organizzazione nei minimi dettagli; centro sportivo all’avanguardia; tanto entusiasmo e voglia di fare bene.

La mia storia calcistica mi ha insegnato che alla base dei rapporti personali e calcistici ci sta il rispetto delle persone, calciatori, dirigenti e di tutti quelli che ruotano intorno a questo mondo.

Ho sempre cercato di mettere l’uomo davanti a tutto, cercando di dire sempre la verità in faccia piuttosto che indorare la pillola; strategia questa che alla lunga paga, e in cui credo molto.

Il ruolo di DS è sempre dipinto come una sorta di stregone, azzeccagarbugli, parolaio, affabulatore e trafficone, ma non mi sono mai sentito nulla di tutto questo. A me basta essere una persona di buon senso con medie capacità come tanti altri. Una persona che cerca di gestire le cose nel miglior modo possibile all’interno di un contesto organizzato, dove società e le varie componenti sono in equilibrio tra loro.

Credo molto nella formazione dei dirigenti e nel rispetto delle regole, che debbono essere sempre studiate per rimanere al passo con regolamenti e norme federali.

Mi piace molto lavorare con i giovani e li seguo nel limite del possibile la domenica mattina. Giro per i campi di Reggio e Parma, annotandomi tutto, visto che non ho una grande memoria visiva. Credo che il mio ruolo sia ancora campo e osservazione, cose che oramai son state sostituite da scrivania e telefono.

Il mio sogno nel cassetto è fare la serie D o i professionisti. Inoltre sarebbe bello completarmi con il corso a Coverciano per Direttore Sportivo professionista.

E del suo lavoro cosa ci dice?

Il lavoro mi occupa gran parte della giornata e a volte mi porta anche fuori regione. Il tempo è quello che è, ma cerco di ottimizzarlo per non mancare mai al campo e per essere disponibile il fine settimana.

Lei ha una fidanzata?

Al momento sono libero, non sono legato sentimentalmente a nessuno.

Le piace leggere?

Mi piace tantissimo leggere; sul mio comodino a fianco al letto c’è sempre un libro, come c’è sempre un libro quando viaggio. Mi piace tanto la storia, quindi la maggior parte dei titoli che leggo, vergono sull'argomento. Il libro che sto leggendo adesso è “Bella ciao” un libro di Pansa.

Le piace suonare o la musica?

Suonare non è la mia passione e non mi ha mai attratto; però mi piace molto la musica, Ligabue, Vasco, cantautori americani e musica latino americana in genere.

Come dedica il suo tempo libero?

Appena posso scappo al mare o in montagna, due parentesi che per me sono l’opposto una all’altra. Se vado al mare non mi muovo dal lettino, se invece opto per la montagna mi piace fare trekking e andare per sentieri e rifugi. Dipende dalla compagnia e dal programma, cosi di solito seleziono i compagni di viaggio.

Mi piace molto la buona cucina e la buona compagnia e quindi tra Parma e Reggio sono molto avvantaggiato.

Seguo il Basket e il calcio professionistico e appena posso vado a vedere qualche evento sportivo dal vivo.

Il Manso mi ha detto che a calcio, era "un po'"balordo?

Ho giocato al calcio come tutti, ero molto appassionato ma non certo un giocatore che poteva fare la differenza. Crescendo ho trovato la mia dimensione in altre cose, quindi ho iniziato ad allenare i giovani e sono passato a giocare negli amatori, poi quando gli impegni di lavoro crescevano ho mollato quello che mi completava meno, ovvero il calcio giocato per dedicarmi a quello che mi piaceva di più.

E' vero che ama Genova?

Io amo tutte le città di mare, mi mettono allegria e Genova è una di queste.

Dei suoi viaggi cosa ci dice, viaggia molto?

Ho viaggiato molto negli anni passati, ho visto tutt’Europa, però non cambio con quello che abbiamo in Italia; credo che prima di girare il mondo bisognerebbe vedere quanto di bello ha da offrire il nostro paese dalle Alpi alla Sicilia. Io sono innamorato dell’Italia e riesco ancora a stupirmi per quello che può offrire di viaggio in viaggio.

Grazie Direttore

Grazia a Lei Patrizia e grazie al manso, anche se con questa intervista, Emiliagol , forse per la prima volta nella sua storia, piuttosto che sul pezzo, sta sotto al pezzo!

 

 

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  Scritto da Patrizia Gallina il 18/12/2016
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