Vota il sondaggio

Inserisci la tua email per votare

Puoi votare solo una volta per questo sondaggio e la tua email deve essere valida.
La tua email non sarà resa ne pubblica ne visibile.

Consenso al trattamento dati:

Accetta il trattamento dei dati.

 
×

Accedi al Sito !

Usa le tue credenziali di accesso:
Non ricordi più la password?

Registrati

 Resta connesso

 

oppure

Accedi con Facebook

×

Una Famiglia nel pallone, mamma e moglie, Lucia Cavazzini!

 

Lucia Cavazzini

Una famiglia nel pallone.

 

 


DI MARTINA RIVARA
 

Lucia è mamma di due ragazzi, Gianmarco e Marcello e vive a Berceto, piccolo paese di montagna nell’appennino Parmense.

Donna/mamma molto appassionata di calcio, seguiva sempre il marito Carlo; prima quando giocava, poi, in un secondo momento, quando allenava. Anche i suoi figli iniziano a giocare e Lucia incomincia a seguire pure loro sui campi da calcio.Gianmarco e Marcello, sono entrambi calciatori. Gianmarco, classe ’92, Marcello, classe ’95, ambedue nelle file del Bardi in Prima Categoria, compagni di squadra da due anni.

Carlo Cavazzini, marito di Lucia, era allenatore in seconda di Tino Setti al Berceto e alla Valtarese, anni prima che succedesse il tremendo incidente che lo vide coinvolto e purtroppo vittima, nell’agosto di due anni fa.

Il calcio entra a fare parte della vita di Lucia, tantissimi anni fa, quando il marito Carlo giocava. Dichiara di essere una grande appassionata e soprattutto una grande tifosa. Questo mondo inizierà a caratterizzare in toto la sua vita, in particolare quando entrambi i figli, incominceranno a muovere i primi passi sui campi da gioco.

I due genitori fecero molti sacrifici quando i ragazzi erano ancora piccoli. Gli allenamenti li occupavano per tre volte a settimana, poi, man mano, aumentarono e, di conseguenza, anche l’impegno diventava più tosto. Lucia, proprio per poter accompagnare i figli agli allenamenti, dovette trovare un lavoro part-time, visto che Carlo lavorava a tempo pieno.

Confessa di non aver riscontrato differenze tra l’essere mamma di due calciatori e moglie, infatti, lei stessa dice: “la differenza tra moglie e mamma non c’è, perché la mia apprensione è sempre rimasta uguale!”.

I momenti pre-partita sono vissuti in casa in modo diverso, a seconda dell’importanza dell’incontro. Lucia afferma: “il clima di tensione prima di ogni match dipende dalle partite e dalla classifica, l’ansia si percepisce da sempre con i ragazzi”.

Quando si tratta di sfide molto “sentite”, la concentrazione e l’apprensione salgono alle stelle, lei infatti dichiara: “sono nervosi, devono vincere per forza, non hanno, in questi attimi, la serenità che predispone il divertimento”. Per placare gli animi, come qualunque madre che conosce ad occhi chiusi i propri pupilli, tutti penseranno ad un possibile antidoto anti-stress, e invece… “durante questi momenti?! Non si può parlare!”.

In famiglia non sono soliti avere riti scaramantici, nonostante siano così emotivamente coinvolti nel “clima partita”.

Sempre parlando dell’essere mamma, la domanda che sorge spontanea riguarda i consigli che dava loro da piccoli e anche quelli che potrebbe dare loro ora, ormai, come si suol dire, “adulti e vaccinati”. A questo risponde: “quando erano piccoli, ho sempre detto a entrambi di andare in campo e mangiare l’erba, ma, finita la partita, sia io che mio marito, siamo sempre stati molto critici. Oggi, che sono grandi, il consiglio sarebbe ancora il medesimo”.

Lucia ha sempre seguito i suoi ragazzi, fin dagli esordi della loro carriera calcistica. Oggi, essendo impegnata con il lavoro anche la domenica, riesce ad essere meno presente rispetto al passato. Quando giocano nelle vicinanze però, almeno un tempo riesce ad andare a fare il tifo.

Dichiara di essere una mamma-tifosa molto convinta e “accanita”, infatti, scherzosamente, dice: “sono una mamma troppo tifosa, urlo un pochino!”; un modello tipo di grido ad esempio è “bonacci”.

Correva il 22 agosto 2014, un grave incidente sulla Cisa vide coinvolto Carlo, il marito, che, purtroppo, ne rimase vittima. Al funerale, nella chiesa di Berceto, più di 2000 furono i partecipanti, la maggior parte di questi faceva parte del mondo del calcio. Presenze, queste, che dimostrarono quanto lui fosse conosciuto e stimato nell’ambiente, sia in quanto persona che come allenatore/giocatore. Lucia commossa conferma: “il mondo del calcio ci è stato molto vicino. Tutti gli anni, in sua memoria, fanno una partita. Il primo anno l’hanno giocata a Berceto, mentre il secondo, a Borgotaro, sempre con tantissima partecipazione. Al Memorial era presente anche Stefano Pioli, in veste di giocatore, è sempre stato molto amico della nostra famiglia”.

Questo evento non cambiò la sua vicinanza in senso affettivo, ma Lucia fu davvero riconoscente e grata per la grande adesione, specialmente per i suoi figli. 

 

Martina Rivara.

 

 

 

Print Friendly and PDF
  Scritto da Martina Rivara il 15/01/2017
Tempo esecuzione pagina: 0,04616 secondi