FIGC, LegaPro e giochi di potere; la Correggese riparte dalla Serie D
A Reggio sono giustamente incavolati (eufemismo) per quanto sta succedendo alla Correggese. Logicamente l'articolo che riprendiamo e scritto per Sport Reggio da Francesca Soli, ci spiega come e perchè per la Società reggiana ormai i sogni di Lega Pro sono tramontati. Aspettiamo ora le reazioni del Presidente dei Reggiani.
By Francesca Soli | 29 Ago 2014
Niente da fare per la squadra di Patron Lazzaretti, che si vede chiudere la porta in faccia con la riapertura dei termini di domanda per la terza serie grazie al solito pasticcio all'italiana
CORREGGIO (Reggio Emilia) - Oggi si è ufficialmente chiusa ogni speranza per laCorreggese di essere ripescata in LegaPro. |
Un'assurda vicenda che si trascina dallo scorso giugno, quando la squadra biancorossa ha meritatamente vinto i playoff contro l'Akragas conquistando di diritto la possibilità di accedere alla LegaPro in caso di posti vacanti.
Che la squadra di Patron Lazzaretti fosse invisa alle alte sfere era evidente, ma che si facesse tutto in maniera così spudoratamente faziosa per impedire ai biancorossi di giocare nello stesso campionato della Reggiana ad un certo punto è apparso quasi ridicolo.
Ma siamo in Italia, e purtroppo non c'è nulla di ridicolo.
Non è ridicolo che il presidente della LegaPro sostenga il presidente della Figc nella corsa alla poltrona, diventandone poi il vice.
Non è ridicolo nemmeno che detto presidente della LegaPro venga messo sotto inchiesta per pasticci di varia natura, che per comodità definiremo bancaria, per il fallimento di una società di cui è stato presidente per alcuni anni come il Pergogrema Pergolettese o quello che è.
Non è ridicolo che da venerdì 1 agosto non siano stati in grado di trovarsi, bersi un caffè e decidere cosa fare e che si sia arrivati a oggi, 29 agosto, senza sapere ancora come saranno composti gironi di serie B, LegaPro e serie D e chi giocherà contro chi in un campionato che inizia nientemeno che stasera.
Non è ridicolo nemmeno che alla prima seduta plenaria di conclave calcistico, lo scorso 1 agosto, siano state calpestate varie regole pur di ripescare l'Aversa Normanna (che già aveva beneficiato del medesimo trattamento lo scorso campionato).
Non è ridicolo, e questa è il fatto più scandaloso di tutta la vicenda, che nella migliore tradizione di italica memoria una legge ad personam sull'agibilità dello stadio venga emessa il 27 maggio 2014, ovvero alla vigilia della semifinale playoff contro il Matelica. Come a dire: "Voi vincete? E noi ci inventiamo le leggi per non farvi salire di categoria".
Adesso tutti ad indignarsi sui social network. Il Pisa insorge, la Juve Stabia insorge, l'Arezzo esulta, il Vicenza esulta, il Delta Porto Tolle insorge, il Taranto... già, il Taranto continua a farsi i fatti suoi, perchè l'unico che lo vorrebbe ripescato sembra essere Macalli.
Con questa decisione senza senso e senza logica sportiva, si corre il rischio davvero molto molto molto concreto, che già all'inizio del girone di andata ci venga una vera e propria compravendita di partite e punti da parte di quelle squadre di metà classifica, visto che il valore espresso sul campo conta davvero poco ai fini di una meritoria promozione conquistata sul rettangolo verde. Lo spettacolo, e gli sportivi, ringraziano sentitamente.
In tutto questo, rimane lo schifo indicibile di una vicenda iniziata male, proseguita peggio e gestita con tutta la stucchevole supponenza dei vertici della Figc italiana, un organismo vecchio e pachidermico in cui i giochi di potere, i favoritismi, le leggi ad personam sono lo specchio fedele di altri palazzi, altri governi, altri poteri.
Ma tutt'Italia è paese.
Vergognatevi.
Francesca Soli
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