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Il Gruppo: tutti lo vogliono, tutti lo cercano, ma pochi lo trovano!

Oggi comincia la stagione per la maggior parte delle squadre e quindi ne approfittiamo per parlare del Gruppo con G maiuscola

Bymanso - Sono tantissime le Società di Prima, Seconda e Terza, che stasera cominciano la preparazione. Dopo le mille chiacchere di questi ultimi 3 mesi, si rientra finalmente negli spogliatoi a respirare l’aria del calcio. Nuovi giocatori, nuovi mister, nuovi dirigenti, che nel conoscersi si dispenseranno una marea di sorrisi che nulla hanno a che vedere con quelli di circostanza (eufemismo) con cui tanti hanno chiuso la stagione. Questa fase di luna di miele tra i soggetti che sono la componente viva del nostro calcio, è sicuramente la più idilliaca e la più vera di tutto l’arco della stagione e perciò, secondo me, anche la più bella. Durerà però poco, perché gli “inquinamenti” daranno il loro effetto nello spazio di pochi giorni e le cose cominceranno a minarsi dalla base dello spogliatoio. Chi riuscirà a “tenere” lontani questi inquinamenti per maggior tempo, avrà costruito “il gruppo” e come tutti sappiamo, ne avrà benefici per tutto il campionato. In pratica: il periodo di preparazione è sicuramente indispensabile per la parte atletica ma lo è in egual misura anche per formare quella “squadra” che sarà poi chiamata a difendere i colori della Società. Per gruppo intendo proprio tutto e tutti e quindi ci metto dentro le persone (calciatori, morose, dirigenti, tifosi, inservienti ecc ecc) ma anche le strutture tipo  il parcheggio dell’antistadio o quello in “riva” alla strada o i cinesini e i palloni nuovi. Il gruppo, proprio come il calcio, non è una scienza esatta, poiché troppe sono le teste che ne fanno parte. Troppi sono i fattori esterni ed interni, che diversi l’un con l’altro si debbono intrecciare in una convivenza che lotterà per tenere il timone sulla dritta in modo che la barca navighi in un’unica direzione. Tanti, per interessi personali o anche solo per antipatia o per carattere, cercheranno consapevolmente o inconsapevolmente di far andare la barca a zig zag; ma starà proprio al gruppo disilluderli e anche isolarli. Man mano che passerà il tempo, anche il gruppo più solido si assottiglierà di qualche componente, ma saranno proprio queste defezioni a rinforzarlo. E' assodato che una delle componenti che più stimolano un gruppo è la lotta contro tutto e tutti. Isolare e quindi allontanare diventa l’interesse comune e stimola il meccanismo del “te la faccio vedere io” o del “ siamo uno splendido gruppo”. Tutto risolto così? Sarebbe troppo facile!  Allontanando "l’ oggetto" inquinante qualche cosa indubbiamente si risolve, ma a volte  si rischia di inquinare anche di più. Ad ogni faccia della medaglia corrisponde il suo retro e di solito è proprio nel retro della medaglia che si nascondono gli inghippi più pericolosi. Si potrebbe andare avanti per pagine e pagine con queste affermazioni, ma il risultato non arriverebbe mai a descrivere “il come nasce un gruppo”. Esistono troppe variabili di sistema che non dipendono da fattori manipolabili. Troppi sono gli stimoli esterni che arrivano come missili sulla testa del gruppo. Tanto è vero questo, che se prendiamo un gruppo coeso e vincente, e lo “trasportiamo” di un anno nel futuro, potremmo trovarci di fronte all’inimmaginabile e insindacabile distruzione dello stesso. Il calcio non è una scienza esatta e quindi anche le sue componenti non possono esserla. A somma di  fattori invertita o uguale  non corrisponde mai un risultato identico, perché è proprio il numero dei fattori che cambia inesorabilmente ogni giorno. Starci dietro è umanamente impossibile e quindi, forse, molto forse, solo con una grande onestà intellettuale dei componenti del gruppo si può circoscrivere il problema. Forse, molto forse; perché se fosse così, sarebbe tutto risolto. Tranquilli, non ricomincio.   



      

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  Scritto da manso il 18/08/2014
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